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Cronaca Gualdo Tadino

Gualdo Tadino, l'orgoglio dell'operaio migrante: muore sul lavoro ma dona tutti gli organi

E' caduto da un tetto mentre stava lavorando con altri colleghi. Non c'è stato nulla da fare. I colleghi e i famigliari hanno rispettato la sua volontà: donare gli organi in caso di disgrazia. Era donatore Aido. Orlandi: "Esempio per tutti"

Aveva sempre detto che avrebbe voluto l'espianto degli organi qualora la sua vita, per mille cause differenti, fosse ormai arrivata al termine. E così è stato per un operaio romeno di 28 anni che non è riuscito a vincere la sua personale battaglia dopo uno spaventoso incidente sul lavoro. Ha fatto un volo di sei metri dal tetto di una fabbrica: stavo lavorando con i suoi colleghi per cambiare una parte della vecchia copertura. Purtroppo l'impatto al suo è stato tragico. Prima la corsa all'ospedale di Branca e poi quella ancora più disperata a Perugia. Ma questa mattina - 18 ottobre - ormai non aveva più nessuna possibilità di un ritorno. L'espianto degli organi - si apprende all'ufficio stampa dell'Azienda ospedaliera - è stato coordinato dal direttore della Struttura Complessa di Chirurgia generale, Paolo Baccari, ed ha visto impegnata una task-force di medici e personale specializzato che si era messa in moto nella tarda serata di ieri, dopo la dichiarazione della morte cerebrale del giovane.

In nottata c'è stato un contatto con la banca dati dell'ospedale Cardarelli di Napoli che ha gia' prelevato il cuore del giovane operaio, che era iscritto all'Aido e le cui volontà sono state sostenute anche dai familiari. "Questa e' la dimostrazione - ha commentato il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi - del fatto che la cultura della donazione degli organi è in grande crescita. Una cultura che contribuisce ad accrescere anche tra gli immigrati in Italia questo grande senso di generosità. Un esempio da seguire". 

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