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Cronaca

Vittime della giustizia lumaca, risarcimento negato perché mancano i documenti d'identità nel fascicolo processuale

Il Tribunale amministrativo ha dato trenta giorni di tempo per provvedere ad integrare con tessera sanitaria e codice fiscale per il via libera al pagamento deciso dalla Corte d'appello di Perugia

Il Tribunale ha disposto il risarcimento per la lentezza del processo, ma il ministero dopo quattro anni ancora non ha pagato. Così non resta che fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale e chiedere l’ottemperanza del giudizio.

Anche in sede amministrativa, però, alla lentezza del processo e del risarcimento si unisce la burocrazie, con i giudici amministrativi che hanno dovuto rinviare il processo per mancanza di alcuni documenti.

In particolare i giudici hanno rilevato l’esistenza di “seri dubbi in ordine alla ammissibilità del ricorso, non risultando dalla documentazione in atti che per le stesse (cioè due ricorrenti, ndr) sia stata trasmessa al Ministero resistente la dichiarazione di cui all’art. 5-sexies della legge n. 89/2001 corredata dalla copia del documento d’identità e del tesserino del codice fiscale o tesserino sanitario, documentazione essenziale ai fini dell’emissione dell’ordine di pagamento da parte dei competenti uffici ministeriali”.

Rinviando l’udienza di trenta giorni per permettere la presentazione dei documenti richiesti, fissando per la decisione la camera di consiglio del 26 ottobre 2021.

Appare strano, al cittadino, che il ministero non abbia i documenti che, sicuramente, risultano nel fascicolo processuale che è stato chiuso con lentezza, tanto da generare un procedimento con la legge Pinto sull’eccessiva lunghezza dei processi; non erano presenti nel procedimento davanti alla Corte d’appello di Perugia che ha deciso per il risarcimento e non erano presenti nel ricorso per l’ottemperanza del giudizio.

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