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Cronaca Madonna Alta / Strada Settevalli

Il giudice di pace boccia la multa anti-lucciole

Un giudice di pace annulla una multa ad un cittadino in relazione all'ordinanza del sindaco di Perugia contro chi si intrattiene e contratta con le lucciole per strada

Il giudice di pace ha emesso una sentenza annullando una multa di 400 euro, in relazione ad una disposizione del sindaco di Perugia sui divieti e sulle sanzioni nei confronti di chiunque si intrattenga p concordi prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano la prostituzione su strada.

La sentenza appariene al giudice Angelo Iuliano, su ricorso di un cittadino perugino che era stato multato da una pattuglia dei carabinieri. L'automobilista aveva presentato opposizione contro l'ordinanza emessa dal sindaco del Comune perugino, il primo di dicembre 2010, per la violazione dell'ordinanza dello stesso primo cittadino numero 929 del 10 settembre 2008.

Il giudice di pace ha accolto la richiesta di annullamento per omessa o insufficiente motivazione. Sia dell'atto di ingiunzione, sia del verbale di contestazione, poiché non sarebbe stata descritta una dettagliata indicazione della condotta relativa alla violazione contestata al ricorrente. 

Da parte sua, il Comune si era espresso a tal proposito, rilevando che il ricorso doveva ritenersi inammissibile, improcedibile e comunque infondato. Ma il tribunale ha rilevato che l'amministrazione non ha fornito, con i documenti prodotti, sufficienti ed idonei elementi di prova sull'esistenza della violazione contestata. Nel verbale è stato genericamente indicato che: "l'uomo si intratteneva con una prostituta transessuale in via Settevalli".

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