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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Doping e pericolo di morte: è a Perugia la centrale dei muscoli gonfiati (e malati)

Farmacie perugine nel mirino, un noto body builder perugino di 34 anni considerato uno dei capi del traffico illecito, migliaia di farmaci stipati in garage e soprattutto tanti giovani che hanno rischiato la vita

Oltre 4mila pasticche, 1600 fialette e scatoloni di farmaci dopanti ad azione anabolizzanti da destinare al mercato nero delle palestre e dei professionisti o aspiranti body builder. Il blitz dei Nas guidati dal Capitano Marco Vetrulli hanno portato alla scoperta di un garage-magazzino stracolmo di farmaci clandestini acquistati tramite farmacie di Perugia con ricette false, ingiustificate e visibilmente irregolari.

Si sta vagliando, dunque, la posizione dei farmacisti coinvolti dato che ci potrebbe essere una complicità con chi tirava i fili di questo mercato del doping: infatti le ricette portavano la firma di medici perugini defunti, con quantità superiori ai limiti di legge e addirittura senza neanche il nome e cognome del paziente.

I Nas hanno arrestato uno spoletino - professionista di questa sport - che gestiva il magazzino dei farmaci, indagati due perugini - un body builder di fama internazionale e la sua compagna - e due di Massa, tra cui un preparatore atletico molto conosciuto nell'ambiente delle palestre. L'indagato principale è il professionista body builder perugino che avrebbe fatto da promoter, secondo le accuse, per vendere farmaci in tutta italia a prezzi altissimi: anche mille euro a fiala.

I carabinieri e i Nas hanno effettuato perquisizioni in otto province a dimostrazione del vasto giro di affari: Perugia e Massa  - le due centrali -.La Spezia, Roma, Bologna, Terni e Milano.  Ben 34 le ispezioni in abitazioni e in palestre. I quattro noti body builder esercitavano una forte ascendente sui ragazzi aspiranti atleti dato che erano considerati dei veri maestri che dispensavano oltre ai farmaci anche consigli sulle modalità di assunzione e posologia.

In alcuni casi è stato accertato che prescrivevano pericolosi dosaggi molti elevati insieme a diete folli (per tre giorni senza bere... e prima una settimana a 4 chili di proteine al giorno). L'inchiesta è ancora in corso e ci saranno ulteriori sviluppi e indagati.

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