Giovani Pd e sindacato studenti sui due Atenei. "Alla Stranieri cambio dei vertici". "All'Unipg a quando un piano post-Covid?"
Dallo scandalo Suarez alla necessità di un ritorno graduale nelle facoltà perugine e del resto dell'Umbria
Il sindacato degli studenti universitari e i giovani democratici hanno messo al centro della loro agenda il futuro dell'Univerità per Stranieri e dell'Università degli Studi alle prese, una con lo scandalo Suarez con la Procura in campo, l'altra con la crisi e le restrizioni da coronavirus.
SCANDALO UNIVERSITA' PER STRANIERI
L'Udu parla di "inqualificabile gestione della nostra Università da parte dei suoi vertici" e chiede un ricambio di governo immediato: "Alla luce anche di altre questioni ancora da chiarire (pensiamo ad esempio alle indicazioni – mai recepite – dell’Osservatorio Indipendente Concorsi Universitari riguardo ad alcuni bandi per professori di prima fascia), ci auguriamo che l’Ateneo si impegni a recuperare il proprio buon nome attraverso un ricambio profondo e riconoscibile nei ruoli apicali dell’istituzione, dando un segnale, quindi, di assoluta discontinuità con la governance precedente".
Obiettivo riportare al centro del futuro dell'Unistra gli studenti e la cultura: "Tornino al centro gli studenti, il ruolo formativo della nostra Università e l’interculturalità che ci contraddistingue: non più carriere di singoli professori o grotteschi tentativi di cavalcare la notorietà di personaggi che poco o nulla hanno a che fare con la nostra storia e il nostro prestigio".
UNIVERSITA' DEGLI STUDI E RITORNO ALLA NORMALITA'
Chiede invece chiarezza e un piano graduale per il ritorno alla normalità dall'Università degli studi, il segretario Lorenzo Mazzanti dei giovani democratici. "L’emergenza sanitaria ha giustificato misure drastiche e inevitabili, ma ora abbiamo bisogno di prospettive. Perchè posso andare al ristorante e non in biblioteca, distanziato e mascherato? Perché devo pagare interamente un servizio erogato parzialmente? Non mi aspetto che tutto torni come prima, non è responsabile chiedere il ritorno di 150 persone in aula. Ma si dia una prospettiva e un piano serio di ritorno graduale alla normalità. Non è polemica, è logica. Vogliamo ripartire dai giovani? Ascoltiamoli e dotiamoli degli strumenti necessari".