Si sarebbe approfittata di un uomo malato e affetto da infermità mentale per farsi consegnare il bancomat e fare acquisti. Ed è così che una giovane donna di 28 anni, residente a Bastia-difesa dall'avvocato Giacomo Manduca del foro di Perugia- è stata rinviata a giudizio con l'accusa di "circonvenzione di persone incapaci" e utilizzo indebito di una carta bancomat: per lei si sono aperte le porte del processo penale ed ora dovrà rispondere delle accuse mosse contro di lei. 

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Tutto ha inizio nel 2012, dopo la querela presentata dall'uomo al comando dei carabinieri di Bastia Umbra; è stato lui a raccontare ai militari di essersi recato al bancomat per prelevare i soldi, scoprendo, con sua amara sorpresa, che il tetto massimo giornaliero per prelevare era stato superato. Il giorono stesso della denuncia querela, l'uomo andò all'interno della sua filiale per avere delucidazioni in merito a quele operazioni "sospette", dal momento che-come riportato dalla denuncia-l'uomo dichiarò di aver speso solo 20 euro per fare rifornimento di carburante. Dall'estratto conto però, venne fuori una lista di spese mai effettuate da lui, in particolare: un acquisto di un personal computer del valore di 730 euro, e una piastra per capelli per una spesa di 110 euro. 

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Dopo varie indagini- l'uomo sembrerebbe essere affetto da un grave ritardo psico-intellettivo- venne denunciata l'odierna imputata accusata di aver abusato della sua salute, per farsi consegnare la carta e fare shopping. Oggi davanti al giudice Narducci è iniziata la fase dibattimentale; si tornerà in aula il prossimo aprile con l'ascolto dei testi del pubblico ministero.