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Cronaca Assisi

Giorno della Memoria ad Assisi: onore agli eroi umbri che salvarono i "fratelli ebrei"

Due medaglie d'oro alla memoria per ricordare chi si oppose a questa immensa tragedia. La Marini ricorda gli eroi di casa nostra. Studenti e sindacati: "Oggi come allora no agli steccati e all'odio"

Nel giorno della memoria sono state consegnate ad Assisi dal Prefetto di Perugia due medaglie d'oro commemorative a due umbri che hanno vissuto il dramma della seconda guerra mondiale e le leggi anti-ebreo: Enrico Fiorucci e Marsilio Traversini, entrambi deceduti. Il riconoscimento è stato direttamente assegnato dal Capo dello Stato. 

Anche dall’Umbria, soprattutto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, centinaia di ebrei furono deportati nei campi di sterminio di Germania e Polonia. Fu proprio nella città di Assisi che operarono, molto spesso in silenzio ed in segreto, semplici cittadini, frati e suore dei diversi ordini religiosi, personalità come il vescovo della città Nicolini, don Aldo Brunacci, il tipografo Luigi Brizi e suo figlio Trento (noti per aver stampato centinaia di documenti falsi per gli ebrei perseguitati), per nascondere i cittadini ebrei umbri, italiani ma anche di altre nazioni, e salvarli dalla deportazione verso la morte sicura. 

Presente alla cerimoni ad Assisi la Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini: "Furono cittadini che non esitarono, a rischio della loro stessa vita, a stare dalla parte giusta della storia, quella appunto degli ebrei perseguitati. Vorrei, dunque, ancora una volta esprimere oggi tutta la mia vicinanza alle tante comunità ebraiche italiane ed anche a quella umbra”.

IL SINDACO ROMIZI - "La celebrazione del Giorno della Memoria non è una semplice ritualità legata ad un passato remoto, ma è una data che ogni anno va vissuta come l’apertura dei cancelli dei campi di concentramento, come un percorso di opposizione all’antisemitismo e al razzismo di ogni genere. 

Il 27 gennaio da un lato ci riporta alla mente la Shoah, una delle pagine più buie e drammatiche della nostra storia che ha visto lo sterminio di innocenti, dall’altro, però, ci richiama ad un antisemitismo che spesso rialza la testa con veemenza e che va fortemente combattuto. 

Dietro la ricorrenza del Giorno della Memoria non vi è retorica, ma la ferma volontà di condannare ogni forma di razzismo, a favore del concetto di rispetto che deve essere alla base del nostro futuro. Tutta Perugia, oggi più che mai, si stringe intorno alle famiglie che furono coinvolte nella Shoah e alla numerosa comunità ebraica cittadina".

CONVEGNO IN PROVINCIA - Lavoratori, pensionati e studenti insieme per non dimenticare e per riflettere sull’oggi e sui segnali preoccupanti che attraversano l’Europa: crisi economica e povertà, venti di xenofobia, costruzioni di muri e steccati. La Cgil di Perugia, insieme allo Spi Cgil provinciale, il sindacato dei pensionati, ha scelto di legare la memoria all’attualità, a partire dalla situazione economica e sociale dell’Europa di oggi, nell’iniziativa organizzata nel capoluogo umbro per la Giornata della Memoria, 27 gennaio, invitando gli studenti del liceo Alessi e dell’istituto Marconi a confrontarsi con Riccardo Sanna, economista della Cgil nazionale e curatore del libro “Riforma del capitalismo e democrazia economica”, e con Mimmo Carrieri, ordinario di sociologia economica all’Università la Sapienza di Roma. 

Il dibattito, coordinato da Elvia Ricci, segretaria dello Spi Cgil Perugia, e Patrizia Venturini segretaria della Camera del Lavoro di Perugia, con i contributi di Erica Borghesi per la Provincia di Perugia e Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, è partito da una breve ricostruzione storica delle grandi persecuzioni del passato per affrontare poi la domanda centrale: “Può succedere ancora?”.

Il ragionamento è quindi ruotato intorno alle cause, di carattere sociologico ed economico, che hanno determinato una delle pagine più nere della storia dell’umanità, tanto atroce da essere (almeno questa è la speranza comune) irripetibile nelle stesse forme. Il professor Carrieri ha quindi indicato gli attuali elementi evidenti di indebolimento della democrazia occidentale: l’eclissi dei soggetti collettivi, la fatica della rappresentanza, la mancanza di partecipazione, il declino dei partiti di massa, la stessa democrazia messa sotto attacco. Riccardo Sanna ha invece focalizzato l’attenzione sulle distorsioni del capitalismo, sull’esplosione delle diseguaglianze e sulle analogie tra la crisi degli anni ‘30 e quella attuale.

“Ma cosa c’entra tutto questo con l’olocausto e la Shoah?”, è stata la domanda, più che legittima, degli studenti presenti nella sala del consiglio provinciale, che ha ospitato l’iniziativa. Il nesso – è stata la risposta – è dato dal fatto che “solo capendo come nascono le cicatrici si può capire come evitare nuove ferite, anche mortali”. “La guerra, l’attacco nazista e fascista – ha sottolineato Riccardo Sanna - è iniziata con un intervento pubblico, volto a rispondere a una grave crisi economica e sociale, attraverso un attacco al diverso”. “E anche oggi – hanno concluso Carrieri e Sanna - parliamo del vuoto che c’è in Europa, e quando c’è un vuoto qualcuno lo riempie sempre”.

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