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Cronaca Assisi

Assisi, sala slot troppo vicina a santuari, scuole e parchi: il Tar boccia il trasferimento

Il titolare dell'attività aveva presentato ricorso contro la decisione del Comune di vietare l'installazione di apparecchi di gioco

Trasferisce la rivendita di tabacchi, ricevitoria e sala giochi (leciti) di pochi metri, ma finisce troppo vicino a un luogo religioso e infrange il regolamento del Comune di Assisi che individua i luoghi sensibili dove non si possono installare macchinette.

Il titolare dell’attività ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale, assistito dagli avvocati Elisa Carigi e Caterina Piervittori, citando il Comune di Assisi, difeso dall'avvocato Barbara Bracarda, e l’Agenzia delle dogane, difesa dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, chiedendo l’annullamento delle ordinanze di divieto prosecuzione dell’attività nella parte che riguarda “l’installazione apparecchi per il gioco lecito”.

Il ricorrente sostiene di aver chiesto di poter trasferire la sua attività di pochi numeri civici in via Sacro Tugurio. Attività di somministrazione alimenti e bevande, ricevitori lotto e apparecchi di gioco lecito.

Il Comune aveva risposto che con quello spostamento non era più rispettata “la distanza minima di cinquecento metri, né dalle aree di verde pubblico attrezzate (con panchine e/o giochi)”, compresi luoghi di culto e istituti scolastici. Negando quindi la prosecuzione dell’attività di gioco lecito.

I giudici amministrativi hanno dato torto al ricorrente, affermando che il regolamento comunale “ha individuato ulteriori luoghi sensibili rispetto a quelli previsti dalla normativa regionale, definendo quelli previsti dalla legge regionale, comprendendo tra questi le biblioteche comunali aperte al pubblico e le aree di verde pubblico attrezzate (giochi e/o panchine)” e che la nuova collocazione dell’attività non rispetta gli obblighi imposti dal regolamento, cioè i 500 metri di distanza da luoghi sensibili, nel caso specifico due giardini pubblici con giochi, la chiesa parrocchiale, una scuola materna, un centro ricreativo e un centro sportivo. Luoghi frequentati da giovani, i quali devono essere tenuti lontani dal gioco.

Ne consegue il rigetto del ricorso e l’approvazione delle decisioni del Comune di Assisi.

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