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Amnesty compie 50 anni: Giobbe Covatta a Perugia, diritti umani e solidarietà

Per i suoi 50 anni, Amnesty pubblica un volume con interventi di molti personaggi, tra cui Giobbe Covatta, ospite a Perugia ieri sera per parlare di cooperazione e cultura dei diritti umani in Italia

A Perugia si è parlato di diritti umani e cooperazione allo sviluppo, lunedì 28 novembre presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. Ospite d’eccezione, l’attore e comico Giobbe Covatta, da vent’anni attivista in molte campagne di sensibilizzazione per l’Africa e che ha collaborato alla realizzazione di un volume per celebrare i 50anni di Amnesty International.

L’appuntamento, organizzato dalla sede regionale di Amnesty in Umbria, è stato occasione per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica le tante campagne lanciate dall’Ong in questi anni.

Curatrice del volume Beatrice Gnassi, che ha introdotto la presentazione del nuovo libro attraverso un video che racconta la vicenda di un attivista turkmeno arrestato per aver denunciato pubblicamente la violazione dei diritti umani nel suo paese. Nel breve filmato c’è stata anche la partecipazione di Covatta, che si è offerto e ha contribuito attivamente alla realizzazione del volume intitolato: “50 anni di Amnesty International: Io manifesto per la libertà”.

Un libro molto particolare, che racchiude diversi racconti: come quello su Mohamed Ali di Nino Benvenuti; l’intervista a un condannato a morte di Sandro Veronesi; una sceneggiatura di Francesca Comencini con un intenso dialogo tra madre e figlia, una divertente intervista a Giobbe Covatta; un ricordo di Anna Politkovskaya firmato da Giovanni De Mauro; una brutale immersione nella mente di un torturato, scritta da Filippo Timi; un inno alla forza della parola di Roberto Saviano e tanti altri interventi per sensibilizzare sulla cultura dei diritti umani.

Giobbe Covatta a Perugia per Amnesty

La serata si è svolta in un clima amichevole, grazie alla verve comica dell’ospite in sala che è riuscito sin da subito a rompere il ghiaccio. Covatta, attore e scrittore pugliese, da molti anni al fianco di tante iniziative di solidarietà, testimonial di Amref e Save the Children, negli anni ha accumulato un bagaglio di esperienze cha lui stesso stenta a ricordare, da qui il continuo appuntare su un pezzetto di carta tutte le riflessioni e gli aneddoti, raccontati con sagace ironia per arrivare dritti al pubblico.

Esperienze di vita, soprattutto in Africa, che l’hanno arricchito e che gli hanno dato l’occasione di raccontare ciò che è la vita e le difficili condizioni in molte zone del “continente nero”. Tanti sono stati gli episodi che l’attore ha raccontato al pubblico in sala, come quella volta che raggiunse un villaggio della, nella regione dei grandi laghi, e regalando un giocattolo a una bambina di appena cinque anni se lo rivide restituire nel momento della ripartenza. “Un gesto incredibile – afferma Covatta – che mi ha commosso profondamente”.

Parlando del nostro mondo “occidentale”, Giobbe ha molte critiche da fare alla classe politica, deludente a suo giudizio per quanto riguarda la cultura dei diritti umani. “Mia figlia – continua l’attore pugliese – crede che il possedere un cellulare sia un diritto umano, al pari di un motorino o un giocattolo qualsiasi. Serve informazione, non dobbiamo parlare solo tra noi ma dobbiamo andare oltre, informare il più alto numero di persone.

L’attore-scrittore poi si ferma a fare una riflessione sul suo lavoro teatrale e cinematografico: “Cerco di raccontare cose che il pubblico conosce per sentito dire ma non ha mai letto, come la Bibbia o la Carta dei diritti fondamentali dell’uomo. Da qui mi è venuta l’idea di raccontare i diritti umani attraverso delle piccole storielle relative a ogni singolo articolo della Carta”.

Così facendo, oltre a creare uno spettacolo divertente, rende un servizio utile alle persone, formando una coscienza sociale sulla cultura dei diritti umani anche attraverso le proprie esperienze di vita nel campo della cooperazione allo sviluppo, che egli stesso definisce: “Privilegio da raccontare”.

 

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