Giardini del Frontone, cuore verde del centro storico: "Vanno recuperati e salvati dall'abbandono"
La situazione è riferibile “Alla mancanza di periodica manutenzione,c he nel passato veniva effettuata dall’ex Comunità Montana. Di seguito sono avvenuti solo degli sporadici e superficiali interventi, in occasioni di eventi vari"
Presa di posizione del lettore Giuliano Cianelli che si interroga, e interroga la giunta, su alcune irrinunciabili questioni relative allo stato dell’arte dei giardini del Frontone, invitando a un definitivo chiarimento circa il loro futuro utilizzo.
Scrive Cianelli: “Quali sono tutti gli interventi previsti, per un ripristino complessivo dei Giardini del Frontone? Parliamo del restauro dell’Arco settecentesco e della sottostante gradinata dell’anfiteatro, oltre che della ripulitura delle 6 statue? Benissimo!”.
Ma precisa: “È evidente che i Giardini del Frontone sono, da anni, in uno stato di evidente degrado e colpevole abbandono, specialmente gli alberi (sebbene, lo scorso anno, discutibilmente potati), così come le aiuole sottostanti, totalmente trascurate”.
La situazione è riferibile: “Alla mancanza di periodica manutenzione, che nel passato veniva effettuata dall’ex Comunità Montana. Di seguito sono avvenuti solo degli sporadici e superficiali interventi, in occasioni di eventi vari, che in questi Giardini vengono impropriamente ospitati”. E i percorsi pedonali?
“Più grave è la situazione del percorso pedonale ricoperto dalla ghiaia, che è in pessimo stato, a causa del transito delle auto, oltre che dei camion, che trasformano il tragitto in una palude di pozzanghere, ad ogni pioggia più o meno abbondante. Questo stato paludoso, quasi permanente, si crea anche nei dintorni della grande vasca circolare: per mancanza di manutenzione e ripulitura dei filtri e inefficace irreggimentazione delle acque superficiali. Ma lo stesso bacino necessita di un intervento impermeabilizzante e di un ripristino del cordolo superiore in pietra”.
“Quanto alle due piccole fontanelle, indispensabili, specialmente in questo periodo estivo, per dissetare i frequentatori dei giardini, come i loro cani al seguito, c’è da osservare: una di queste, collocata nel centro dei giardini, a suo tempo era misteriosamente scomparsa. Fu poi ricollocata, senza ricollegarla alla rete idrica, quindi è praticamente inutilizzabile, da oltre un anno. La grata di deflusso dell’altra canellina, lungo il muro di cinta, è sempre ostruita, provocando una vistosa pozzanghera nei dintorni”.
“Pertanto – questa la conclusione – ci chiediamo se non siano, questi ultimi interventi, una priorità nei lavori di recupero complessivo dei Giardini del Frontone, al fine di renderli più fruibili e praticabili per i suoi frequentatori”.
E quanto al futuro utilizzo? “Sugli interventi, ritenuti prioritari, per il recupero complessivo dei Giardini del Frontone, sin da ora ci poniamo la domanda se è possibile prevedere quale sarà la futura destinazione d’uso, specialmente riguardo alle attività che vi si possono svolgere, che siano attinenti ad un’area verde, utilizzabile esclusivamente per attività di svago a favore di tutti i Cittadini”.
“Per questa precisa e futura destinazione dei Giardini del Frontone – sostiene Cianelli – sembra opportuno stabilire un Regolamento specifico, che individui quali attività ricreative e di carattere culturale possono esservi ospitate”. Chiarendo che: “Altrettanto opportuno sarebbe definire l’appartenenza delle competenze specifiche: su chi devono incombere le decisioni, riguardanti sia la manutenzione del verde, come tutte le attività che qui si devono svolgere, presumendo che queste ultime debbano essere, lo ripeto, di carattere culturale”.
“Fino ad oggi – dice il lettore – le frequenti manifestazioni, sia fieristiche che di spettacolo, non sembrano avere avuto un unico coordinamento di responsabili, sia come Assessorato che U.O. Amministrativa”.
Concludendo: “È bene ricordare che i Giardini del Frontone sono uno spazio verde e tale devono rimanere, con libero accesso e possibilità di godimento per tutti i Cittadini. Non dovrebbero più ospitare gli eventi più disparati, che spesso sono in evidente contrasto con la sua destinazione prioritaria”.