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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta Gesenu, tra una settimana i risultati: nel mirino il trattamento dei rifiuti

In tutto sono dodici le persone rimaste coinvolte nell'indagine che sta facendo tremare le fondamenta di Gesenu. Le ultime novità sull'inchiesta portata avanti dalla Procura di Perugia

Se da una parte l'azienda afferma di “fidarsi del lavoro della Magistratura”, dall'altra c'è già chi è pronto ad aprire una lunga battaglia politica dopo aver denunciato, prima dell'inchiesta, presunte irregolarità a partire dalla raccolta differenziata. Primo fra tutti il Movimento5Stelle, ma anche in seconda battuta la Lega Nord Umbria. Ci troviamo di fronte ad una inchiesta che è soltanto  la  punta dell'iceberg della gestione rifiuti in Umbria? Bisognerà aspettare le analisi dei tecnici dell'Arpa che saranno effettuate su tutti i campioni prelevati nelle due discariche entrate nel mirino della magistratura: Borgoglione e Pietramelina. Come risulta da PerugiaToday.it i primi risultati dovrebbero arrivare entro una settimana, anche se al momento tutto viene mantenuto sotto il più stretto riserbo per rispettare il segreto istruttorio.

L'INCHIESTA PASSO PER PASSO

Ad essere acquisite dagli agenti della Forestal ci sono numerose e-mail, verifiche di conformità, fatture, appunti, documentazione cartacea e informatica, manoscritti inerenti la gestione e il trattamento del percolato, nonché documenti inerenti la discarica di Pietramelina e Borgogiglione.

Per gli indagati inizia un periodo di attesa per conoscere tutte le accuse, i ruoli a loro attribuiti nella gestione illecita dei rifiuti contestata dagli inquirenti: per adesso c'e solo la certezza di pesantissimi reati ipotizzati. Si va infatti dall'associazione a delinquere (solo per otto persone – tra cui i vertici di Gesenu) al disastro ambientale e l'inquinamento di falde acquifere. Raggiunti per telefono alcuni avvocati degli indagati. Nessuno al momento vuole rilasciare dichiarazioni. “Meglio attendere quando si saprà qualcosa in più”.

LE DICHIARAZIONI DEI SINDACI 

Le uniche informazioni certe pervengono quindi dal decreto di sequestro dove si intuisce che il vero bandolo della matassa risieda nella “scelta” dei rifiuti per la produzione del compostaggio nella discarica di Pietramelina. Nonché con particolare riguardo alle procedure adottate per il trattamento dei rifiuti. Secondo, infatti, le indagini di polizia svolte sembrerebbe che vi siano i presupposti “per ritenere – come si legge sul decreto – che vi siano state delle violazioni, anche pregresse, della normativa in materia di ambiente di trattamento dei rifiuti e di rispetto della normativa ambientale in genere”.

Tutti i nomi dei coinvolti: Spaccia Evaristo, Damiano Roberto, Sassaroli Giuseppe, Gentile Silvio, Lombrici Roberto, Micheli Filippo, Marano Silvio, Sisani Luciano, Pani Giosanna, Presilla Renato Antonio, Rotondi Luca, Bersiani Michele.

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