rotate-mobile
Cronaca

Gesenu, non ci sono soldi in cassa: lavoratori preoccupati per gli stipendi

Non è stata ancora fatta la ricapitalizzazione come previsto dall'amministratore da parte dei soci. I sindacati sul piede di guerra anche perchè manca un piano industriale per uscire dalla crisi

Peggiora la situazione economica della Gesenu, il colosso della raccolta dei rifiuti che serve Perugia e gran parte dell'Umbria. I crediti non stanno rientrando e anche i soci non starebbero mettendo in sicurezza i conti con delle ricapitalizzazioni mirate come più volte è stato annunciato.

La preoccupazione soprattutto tra i lavoratori è altissima tanto è vero che i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di prendere posizione: "Esprimiamo una grande preoccupazione per la situazione della Gesenu, la principale azienda di gestione dei rifiuti dell'Umbria. Preoccupati per l'ormai nota difficoltà di liquidità ed alla incapacità di provvedere agli investimenti necessari per la messa in sicurezza dell’azienda, per lo sviluppo, l’innovazione tecnologica e la conquista di nuovi pezzi di mercato. Siamo sconcertati dall'atteggiamento del socio privato che, mentre annuncia la necessità di investimenti e di ricapitalizzazione per l'azienda, non sta in realtà facendo quanto necessario alla messa in sicurezza della società e al suo necessario sviluppo, in termini di innovazione tecnologica  e di sbocchi di mercato".

L'amministratore delegato ha delineato più volte una situazione finanziaria e produttiva difficile, tanto da annunciare la necessità di ricapitalizzazione per affrontare la delicata situazione attuale avendo soldi in cassa per pagare stipendi e fornitori; quest'ultimi costretti ad attendere anche un anno per vedersi pagate le commesse.

"Ad oggi verifichiamo però ancora che né il piano industriale, né quello finanziario hanno trovato una adeguata definizione.  Le organizzazioni sindacali chiedono pertanto ai Soci tutti di svolgere compiutamente la propria parte, in particolare esortiamo il socio privato a dimostrare di credere ancora in questa società alla parte pubblica di farsi garante del valore e della qualità che questa azienda ha rappresentato e rappresenta nel panorama regionale e nazionale. Nel caso ciò non dovesse avvenire, riteniamo necessario un ripensamento sugli attuali assetti societari". Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria, si sono riservate dunque di promuovere azioni di mobilitazione qualora l'attuale situazione non subisca un cambiamento.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gesenu, non ci sono soldi in cassa: lavoratori preoccupati per gli stipendi

PerugiaToday è in caricamento