Garante dei detenuti, Libera e Radicali: "Legge mai attuata in Umbria"
Un appello di Libera Umbria e Radicali Perugia, perché si giunga alla sua nomina nell'ambito della discussione di domani, 3 luglio, in Consiglio regionale
Il Coordinamento di Libera Umbria “Renata Fonte” ed i Radicaliperugia intervengono sul tema dei diritti dei detenuti delle carceri in Umbria. "La Regione Umbria, con legge regionale n. 13 del 18 ottobre 2006, ha istituito la figura del Garante delle persone sottoposte a misure privative o limitative della libertà personale.
La legge, dal 2006 non ha mai trovato attuazione, eppure la sua applicazione contribuisce a garantire i diritti delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, in una situazione i cui si può tranquillamente affermare che gli istituti penitenziari italiani sono in una situazione di incostituzionalità. Il Garante è un organo di garanzia che, in ambito penitenziario, ha funzioni di tutela delle persone private o limitate della libertà personale.
L’istituzione del Garante – in Italia ce ne sono 6 regionali più una decina comunali e provinciali - rappresenta la novità più importante degli ultimi anni in materia penitenziaria. E’ un organo indipendente di controllo e di ispezione sui luoghi di detenzione così come previsto da protocolli attuativi del 2002 della Convenzione Onu contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti sottoscritto ma non ratificato dall’Italia.
La presenza del garante, contribuendo alla tutela dei diritti, può essere veicolo di una cultura basata sulla legalità, condizione necessaria alla sicurezza, in quanto consente di limitare i danni sulla salute fisica, psicologica e sociale, che la violazione dei diritti e la detenzione stessa producono sulla persona detenuta. Danni che si manifesteranno poi con aumento della distruttività e della recidiva.
Per questi motivi
rivolgiamo un appello alle forze politiche perché venga
approvata fin dalla seduta di domani del consiglio regionale
dell’Umbria la nomina del
Garante.
Auspichiamo che non ci siano dilazioni di alcun tipo legate a veti incrociati insopportabili che andrebbero a scapito della promozione e all’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile della persona privata delle libertà personale, nonché alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sui temi del rispetto dei diritti umani e della umanizzazione della pena".