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Cronaca

Centenario 2019, la Galleria dell'Umbria sempre più bella in 10 mosse: "Visite virtuali per studenti e appassionati"

Il direttore Marco Pierini ha delineato il futuro fino al centenario del 2019. Premessa fondamentale: i soldi ci sono. Si parla di ben cinque milioni a disposizione

In contrasto con l’attuale calo di presenze – legato al timore del terremoto – per la Galleria Nazionale si prepara un futuro (prossimo) coi fuochi d’artificio. Lo ha detto ieri – parlando “tra amici” – il direttore Marco Pierini, in palazzo Degli Oddi, ospite di Giovanna Giubbini, presidente della Fondazione Marini Clarelli Santi. Vittoria Garibaldi, storica dell’arte e protagonista della fondamentale stagione di ampliamento della Galleria, ha compiuto una puntuale diegesi delle tappe attraverso le quali il museo ha raggiunto l’attuale configurazione.

Pierini, invece, ha delineato il futuro, in termini di proposte e decisioni già prese, fino al centenario del 2019. Quando anche il suo mandato giungerà a scadenza (“mi sento come uno yogurt”, dice scherzando). Premessa fondamentale: i soldi ci sono. Si parla di ben cinque milioni a disposizione. E riconosciuta esigenza di aprire al pubblico spazi sempre maggiori, alla ricerca di attivi momenti d’interlocuzione.

Ed ecco i progetti.

1. Recupero degli appartamenti Capitini, oggi sede di uffici (Pierini ha il proprio ufficio nell’ex studiolo del filosofo nonviolento) per visite su richiesta.

2. La Sala dell’Orologio ospiterà la collezione Martinelli e schermi sui quali si potranno consultare documenti degli archivi (specie Capitini e Binni), depositati presso l’Archivio di Stato.

3. Tra il 2017 e il 2019 sarà digitalizzato l’intero patrimonio storico (documenti e fotografie) che verrà messo online, come valido strumento di studio.

4. Tutte le scuole della regione riceveranno gratuitamente la password per accedere a un software per la visita virtuale della Galleria, in preparazione di quella reale.

5. Esistono oltre cento ore di girato (vhs) di documenti, allestimenti, mostre, per raccontare la storia secolare della Galleria. Se ne trarrà un documentario da proporre nel 2018.

6. È stato acquistato un potentissimo scanner di ultima generazione, il top della tecnologia, per realizzare processi di acquisizione (è prevista la collaborazione di 12 volontari, “ma mi accontenterei anche di 4, perché non so dove metterli”, dice Pierini).

7. Revisione di tutta la cartellonistica didattica e dei cartellini informativi delle opere.

8. I quadri “suoneranno” (durante le visite) gli strumenti rappresentati nell’opera stessa. (“È importante – precisa Pierini – non correre dietro ai ritmi del telefonino, ma prendersi il proprio tempo davanti alle opere, secondo scansioni cronologiche personalizzate”).

9. Verranno rifatte le caldaie che presiedono al mantenimento del microclima, per un’ottimale conservazione delle opere in un edificio trecentesco, troppo sensibile agli sbalzi termici e alle variazioni repentine di umidità.

10. Entro il 2019 verranno realizzate tante iniziative, sperimentate o nuove, e parecchie mostre, piccole ma interessanti, sempre legate al territorio. E qui l’elenco è lungo. Spazio a eventi di musica dal vivo (“concerti di mezzogiorno”) per Umbria Jazz, Sagra Musicale, con esperimenti anche d’avanguardia, non solo nell’ambito del classico (Pierini, d’altronde, ha
una formazione di estetica, con spiccati interessi orientati all’arte contemporanea). Mostre sul grafico pubblicitario Federico Seneca (cantore dei prodotti “Perugina”), su Baldassarre Orsini. 

E, nel 2019, una mostra irrituale e di sicuro interesse: “Bolle di sapone nella storia dell’arte”, con una ricca messe di opere di tanti periodi, ma specialmente del Seicento. A riprova di come il concetto di “vanitas” e di effimero possa transitare dall’arte, alla filosofia, alla fisica. Una mostra che farà certamente parlare di sé in tutto il mondo, anche per la sua assoluta originalità.

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