rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Galleria Kennedy

Galleria Kennedy, i problemi vengono da lontanissimo: l'antica fonte d'acqua dimenticata

Forse individuata la fonte della grande quantità d'acqua che scende verso via XIV Settembre e che ha imposto l'abbandono dell'ascensore e il rifacimento di una nuova infrastruttura dall'altro lato della Galleria Kennedy

Forse individuata la fonte della grande quantità d’acqua che scende verso via XIV Settembre e che ha imposto l’abbandono dell’ascensore e il rifacimento di una nuova infrastruttura dall’altro lato della Galleria Kennedy. Oltre alle “chiaviche”, ossia alle fognature che da via della Chiavica (l’attuale Fani) furono incanalate verso via della Rupe e area Minimetro, in zona c’è una riserva d’acqua notevole. E incontenibile. Se è vero che la Galleria Kennedy non regge più di qualche mese, senza essere invasa da acqua nelle parti laterali. È inutile rifare coibentazione e protezione. Il guaio si ripropone costantemente.

Il problema potrebbe essere legato a una fonte inesauribile che sta proprio dentro la pancia di Piazza del Sopramuro. Questa è una struttura pensile e venne così chiamata perché costruita sopra un tratto di mura etrusche e sopra il cosiddetto Campo Battaglia, dove si svolgeva la sanguinosa “battaglia dei sassi” o litomachia, tra i rioni di sopra e quelli di sotto. Dai tempi precedenti la signoria di Braccio, anche se il condottiero perugino la incoraggiò, ritenendola un’egregia palestra di addestramento militare.

Aiuta a far luce sulla questione la consultazione, riproposta in pagina, di questa pianta del catasto gregoriano urbano del 1819, distretto di Perugia. La carta è riferita all'area della galleria Kennedy e ascensori del mercato coperto. Il disegno mostra, con palmare evidenza, che esisteva una cisterna e una fonte d'acqua più o meno all'altezza del cancello degli ascensori. E, a quanto pare, questo manufatto e la relativa consistente carica idrica, non sono stati mai rimossi né ordinatamente irreggimentati. D’altronde la vicina via delle Conce, dove si conciavano pelli con abbondante uso d’acqua, documenta infallibilmente un’ampia disponibilità idrica.

Alcuni perugini sostengono che il pozzo era aperto fino agli anni 60 ed aveva acqua. Successivamente, e colpevolmente, se ne è persa memoria. Ma è assai probabile che l'acqua che invade la galleria fuoriesca proprio da questo pozzo/cisterna. Oliviero Fusini, profondo conoscitore della Perugia underground, dichiara di non sapere dell’esistenza di questa cisterna, ma parla di almeno altri tre pozzi in zona, la cui influenza sul fenomeno è però inesistente. A suo parere, lo stillicidio in Galleria deriverebbe da acque meteoriche che verrebbero drenate in quel punto. “Non a caso – sostiene – il deflusso è più abbondante nei periodi di massima piovosità”. Probabilmente le cose stanno così. Ma non pare fuori luogo credere alla veridicità del catasto gregoriano (che utile avrebbe avuto il cartografo a “inventarsi” una cisterna?) e mettersi alla ricerca di questa possibile raccolta d’acqua. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Galleria Kennedy, i problemi vengono da lontanissimo: l'antica fonte d'acqua dimenticata

PerugiaToday è in caricamento