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Cronaca

Le vittime del furto non riconoscono i gioielli rubati: domestica assolta

Assolto dall'accusa di ricettazione anche il "compro oro" che aveva acquistato i monili

Non c’è prova che la domestica abbia rubato i gioielli e che li abbia venduti al “compro oro”: assolti dall’accusa di furto e di ricettazione.

La Corte d’appello di Perugia ha assolto “la domestica imputata del delitto di furto aggravato ... per aver prelevato illecitamente dall’abitazione delle parti civili denaro ed una serie di oggetti di valore, abusando del suo ruolo di domestica”.

Assolto anche il titolare di un “compro oro” “accusato del delitto di ricettazione per aver illecitamente ricevuto gli oggetti provento del furto”.

Secondo i giudici della Corte di appello di Perugia “devono essere assolti non emergendo dalle risultanze dibattimentali in modo inequivoco la prova che gli oggetti dei reati siano stati illecitamente sottratti alle persone offese, costituite parti civili”.

Per la Corte d’appello non sarebbe stato “raggiunto lo standard probatorio per pervenire a un giudizio di colpevolezza in ordine ai reati ascritti in quanto le persone offese non avevano riconosciuto in maniera chiara e definita gli oggetti asseritamente sottratti dalla propria abitazione, ma, anzi, lo avevano fatto in maniera ondivaga e ambigua e, inoltre, alcuni degli oggetti riconosciuti come propri dalle persone offese si erano rivelati, in realtà, di proprietà di terzi estranei”.

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