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Cronaca Bastia Umbra

La commessa finisce in tribunale: "In 18 anni ha truccato i conti e preso vestiti gratis"

La dipendente è stata licenziata ed ora è al centro di un processo. E' accusa di aver ribato sia soldi che abiti. Ecco la storia

Una vicenda controbattuta. In aula vengono sentiti colleghi, datori di lavoro e prodotta una serie interminabile di documenti. Il tutto con unico fine: dimostrare l'infedeltà di una commessa, difesa da Delfo Berretti e adesso licenziata, che da anni lavorava per una nota catena d'abbliamento. In base alle accuse mosse direttamente dall'azienda, sembrerebbe che la donna abbia rubato ingenti somme di denaro “truccando” i conti. Ma non solo, perché sempre stando a quanto testimoniato da una collega, la commessa avrebbe inoltre preso alcuni capi d'abbigliamento senza pagarli. L'ammontare delle presunte somme sotratte non è dato saperlo, dato che si può solo effettuare un bilancio ma che comunque non risulta essere sufficientemente attendibile. In aula vengono comunque contestati solo 13mila euro, ma la somma per l'azienda è molto più elevata.

Ma è grazie al capo area che gestisce i franchising sul territorio che si scoprono le modalità con le quali la presunta ladra sarebbe riuscita a rubare dai "200 agli 800 euro a settimana in 18 anni di lavoro". Almeno questo quanto riferito dal testimone durante l'udienza di oggi. I soldi venivano recuperati non effettuando gli scontrini o aumentando le ore degli straordinari di alcune dipendenti. Soldi versati in busta paga che poi venivano direttamente restituiti alla presunta commessa infedele che li rimetteva in cassa facendo di fatto “tornare i conti”.

Durante l'udienza emergano antipatie, ma anche l'omertà delle colleghe che impaurite dalla donna, come loro stesse ammettono, decidono di non denunciare quanto accadeva ormai da anni. Alla fine grazie a una serie di controlli a sorpresa emerge quanto stava accadendo. In sospeso rimangono però troppe domande: è possibile che le colleghe erano veramente così intimorite da non denunciare niente rimettendoci in alcuni casi anche somme di 250 euro? Alla domanda potrà rispondere solo la sentenza. L'azienda, costituitasi parte civile, è difesa dall'avvocato Gianni Spina.

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