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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Imprenditore edile ruba la caldaia dalla casa che sta ristrutturando, processo a rischio senza querela

Condannato in primo grado e in appello, la Cassazione rinvia con derubricazione a furto semplice previa verifica di procedibilità

Effettua i lavori di ristrutturazione in un’abitazione e poi ruba una caldaia a pellet, condannato nei primi due gradi di giudizio, potrebbe cavarsela con la riforma Cartabia perché non c’è la querela.

Un imprenditore edile di 52 anni è stato condannato a 1 anno di reclusione per il furto di una caldaia dalla casa di un cliente; in appello gli è stata tolta la sospensione condizionale della pena, ma in Cassazione si ribalta tutto.

L’uomo era il “responsabile dell'impresa edile incaricata dalla persona offesa di effettuare lavori di ristrutturazione in una villetta” e si sarebbe impossessato “di una caldaia a pellet posta all'interno del locale taverna dell'immobile”.

La difesa ha presentato ricorso per Cassazione sostenendo che non si tratta di furto aggravato in quanto “l'azione predatoria sarebbe stata commessa all'interno di un cantiere di villetta oggetto di ristrutturazione, luogo, pertanto, aperto al pubblico”.

La caldaia sarebbe solo stata rimossa e trasportata in un magazzino per effettuare i lavori nella villetta “rifiutandosi poi di restituirlo all'avente diritto che lo aveva più volte rivendicato, infine non rispondendo più alle sue sollecitazioni”.

La Cassazione ha accolto il ricorso, riqualificando il reato in furto semplice e rinviando alla Corte d’appello di Perugia per un nuovo giudizio, ma alla luce della riforma Cartabia “previa verifica della sussistenza della condizione di procedibilità”, cioè della presenza di querela di parte.

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