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Cronaca Fontivegge / Via Luigi Canali

L'assalto appena sale in auto: il borsello con 600 euro sparisce, accusa un malore e arriva il 118

Hanno scippato i soldi al presidente dell'Antica Società del Gotto, la prestigiosa associazione popolare perugina che data al 1884

Hanno scippato i soldi dell’Antica Società del Gotto, la prestigiosa associazione popolare perugina che data al 1884. Con questi chiari di luna. Si sono portati via oltre 600 euro, in gran parte destinati all’acquisto di generi alimentari per una riunione di sabato prossimo, i “Sabati del Gotto”, conversazioni sulla storia cittadina, con appendice di agape ispirata ad amicizia, condivisione e rispetto della cucina tradizionale.

“Avevo l’auto parcheggiata in via Canali, poco oltre la sede dell’Inps, e sono risalito nella vettura”, dice Giuliano Antonielli, che del Gotto è storico presidente. “Ho appoggiato il borsello sul sedile, lato passeggero, e ho infilato la chiave per mettere in moto. A quel punto – prosegue – un giovane ha aperto di scatto la portiera, si è impossessato del borsello e se l’è data a gambe. Avevo un bel gridare ‘al ladro”. In pochi secondi si è reso uccel di bosco”.

Ma non finisce qui. Il presidente del Gotto, preso dall’agitazione, ha avuto un malore. È stato soccorso da uno straniero di passaggio che ha sollecitato anche l’intervento del 118. Sono giunti subito e l’hanno visitato: la pressione era altissima, per ragioni presumibilmente legate allo choc emotivo. Ma non è stato necessario il ricovero.

Ora Antonielli, personaggio conosciutissimo e stimato in città, è scoraggiato. Spiega: “Di denaro mio avevo solo 120 euro. Pazienza! Ma gli altri soldi erano il frutto dei contributi dei soci e degli amici ospiti. Denari raccolti alla cena di sabato scorso (un interessante incontro su Ferdinando Cesaroni, con Luciano Giacchè e Mario Squadroni, ndr). Non li avevo depositati perché servivano per comprare l’occorrente per l’iniziativa di sabato prossimo, quando parleremo della propaganda fascista alla radio. Così dovrò rimetterli di tasca mia”.

Stamane la denuncia presso il comando della stazione “Fortebraccio” di via Innamorati, all’Elce. “Quello che mi scoccia – osserva – è che hanno fatto un torto alla nostra Società, che peraltro non naviga nell’oro: anche perché l’attuale amministrazione comunale ha cessato di darci il solito aiuto (1500 euro all’anno) che veniva erogato a favore delle associazioni che realizzano incontri, aperti alla frequentazione dei cittadini, su temi di interesse tutto perugino”.

“Comunque – conclude Antonielli – non ci fermeremo. Proseguiremo negli incontri e nelle conferenze. Perché è questo che la città si aspetta da noi”.

Ora, oltre alla patente, alla carta d’identità, al bancomat, a tutte le cose da rifare, resta l’amarezza per la beffa rivolta a tutta la città. Il Gotto ne ha subiti di torti: fu chiuso durante il fascismo, alcuni soci della Pesa furono perseguitati. Ma oggi, in democrazia e libertà, la misura è veramente colma.

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