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Cronaca

La diatriba, Frecciarossa da Perugia o Media Etruria? "La partita è truccata, guardiamo i numeri"

Diviene sempre più al calor bianco la contrapposizione tra chi è favorevole alla realizzazione della  Media Etruria e chi vede con favore i convogli  Frecciarossa, sia da Nord che da Sud, al servizio dell’Umbria

Ferve lo scontro. Diviene sempre più al calor bianco la contrapposizione tra chi è favorevole alla realizzazione della  Media Etruria e chi vede con favore i convogli  Frecciarossa, sia da Nord che da Sud, al servizio dell’Umbria.

Chi è favorevole alla Media Etruria, in sostanza, chiede una fermata di alcuni  Freccia che transitano sulla Direttissima per servire un bacino di traffico di 1.286.000 abitanti delle tre province di Siena, di Arezzo e di Perugia.

Chi è favorevole al Freccia in Umbria, oltre a preferire la comodità di un viaggio senza cambi (e voler dare prestigio alla propria Regione), offre ai Freccia un bacino di traffico di 1.500.000 abitanti per servire le province di Rieti, Terni, Perugia e Arezzo.

Tra i secondi spiccano personalità eminenti di Italia Nostra e del Comitato Ultimo Treno, quali Luigi Fressoia e Alessio Trecchiodi.

La recente conversazione, tenuta presso la sede dell’Associazione Porta Santa Susanna, lungi dal conciliare, ha fortemente irrigidito le posizioni, fino a portarle su versanti opposti e inconciliabili.

Sostiene Trecchiodi: “I favorevoli alla Media Etruria  prendono come riferimento la Media Padana, ma il paragone è del tutto azzardato”.

Perché?

“Lo dicono i numeri.  Il Terminal emiliano è al centro del territorio che ha una popolazione doppia della Media Etruria e – quello che soprattutto conta – ha il doppio della densità abitativa”.

Vuole spiegare la vostra posizione di fautori del Frecciarossa?

“Le domande che l’Umbria si dovrebbe porre sono: è la Media Etruria che crea più passeggeri umbri o la soluzione dei Freccia a casa propria? È la Media Etruria che migliora i tempi di percorrenza con il resto d’Italia  o la soluzione  dei Freccia in Umbria? È più comodo usare la Media Etruria o salire direttamente sui Freccia a casa propria?  È più semplice per i turisti raggiungere le località umbre con i Freccia  o con la soluzione Media Etruria?”.

È da considerare (nel caso di Media Etruria) anche la necessità di scendere dal treno e cambiare per raggiungere la destinazione?

“È sotto gli occhi di tutti la scomodità della cosiddetta “rottura di carico” che, in pratica, significa scendere dal treno, armi e bagagli, e trasferirsi su un altro convoglio. Sostenere che sia comodo appare come un’evidente enormità”.

Ma i conti economici e sul numero dei potenziali utenti sono stati fatti?

Premette Trecchiodi: “Fin tanto che non esiste un servizio di Alta Velocità nella nostra regione non si possono quantificare i viaggiatori umbri che potrebbero, in una giornata, utilizzare  questi treni”.

E allora che si fa? Ragioniamo su pure ipotesi?

“Possiamo però aiutarci con un dato statistico nazionale dove si dice che, su 700 abitanti, almeno uno si serve dell’AV. Pertanto, sulla traiettoria Orte-Perugia-Arezzo, dove risiedono 1.500.000 di abitanti, i viaggiatori dovrebbero essere 2.142, il che comporterebbe l’istituzione di  8 freccia al giorno”.

Conclusione ineccepibile, cui segue la battura (ironica, ma non tanto): “È la solita giustificazione tutta  italiana che dice: a che cosa servono le piste ciclabili se tutti vanno in automobile? Che è un evidente paradosso”.

Intanto, sul fronte Italia Nostra, il presidente Luigi Fressoia – in un post su social – arriva a ipotizzare uno “sciopero del voto” per manifestare contro la mancata istituzione dei Frecciarossa.

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