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ESCLUSIVO Fontana Maggiore e lavori di restauro: una strategia modello sala operatoria

Procedono a tamburo battente i lavori di manutenzione straordinaria della Fontana Maggiore. L’operazione in corso è volta alla eliminazione del fenomeno di perdita idrica dalla vasca inferiore. Ma anche alla rimozione delle concrezioni calcaree, abbondantemente spalmate sulle superfici bronzee, nel corso di circa un decennio.

Non si usano solventi chimici aggressivi né ultrasuoni per la rimozione del carbonato di calcio che si è stratificato a più livelli. “L’unica metodologia innocua per salvaguardare il metallo consiste nella rimozione meccanica delle concrezioni”, spiega una delle restauratrici della ditta Coobec di Spoleto.

A tale scopo, mostra un bisturi finissimo che viene passato con mano leggera, ma decisa, sulle superfici. Si tratta di un lavoro paziente, ma dagli esiti quasi immediati. Infatti il bronzo riprende vita rapidamente. In seguito verrà trattato con un protettivo che dovrebbe scongiurare il riformarsi della patina, almeno a breve termine.

Una restauratrice opera sulle bocche dei vari animali dai quali fuoriesce l’acqua della vasca superiore. Un collega agisce sulla coppa bronzea e quindi sulle Ninfe o portatrici d’acqua, modellate a mano di Giovanni Pisano (e i cui originali stanno in Galleria Nazionale). “L’unica accortezza – dicono i tecnici – consiste in una manutenzione a scadenza ravvicinata (uno/due anni), evitando lassi di tempo lunghi, che possono comportare danni più difficilmente reversibili”.

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