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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Regione Umbria, stanziati 250mila euro per il "programma immigrazione"

Sono 250mila euro in tutto, i soldi che la Regione Umbria, per volontà della vicepresidente Carla Casciare, ha destinato al "programma immigrazione"

La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta della vicepresidente con delega al Welfare, Carla Casciari, ha destinato 250mila euro per finanziare il  programma regionale annuale di iniziative per l’immigrazione.

La vicepresidente ha spiegato che “le risorse serviranno a sostenere la programmazione regionale  che, prevalentemente, punta a intensificare e migliorare la qualità dei  servizi per l’integrazione delle persone immigrate privilegiando i nuclei familiari stabili sul territorio, con un’attenzione per tutte quelle azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto della marginalità, al recupero della devianza e all’integrazione nella comunità di accoglienza”.     
 
Relativamente a quest’ultimo aspetto, la vicepresidente ha evidenziato che “in questi anni le programmazioni regionali hanno strutturato processi di rafforzamento delle politiche d’integrazione sociale con obiettivi primari di garanzia dei diritti e di tutela delle identità. A tal fine, le risorse economiche disponibili sono state utilizzate  dalla Regione per mettere in moto progettualità, esperienze, professionalità ed energie delle amministrazioni locali, delle forze del volontariato e delle parti sociali per creare le condizioni per una convivenza paritaria e solidale”.

“Quello dell’immigrazione – ha proseguito – è un fenomeno collettivo complesso, visto che riguarda una pluralità di gruppi comunitari diversi fra loro, sia per provenienza geografica, patrimonio culturale e religioso, progetto migratorio, sia - al loro interno - per la composizione sociale delle comunità stesse. Il nuovo programma regionale in materia – ha detto la vicepresidente - individua alcuni obiettivi specifici e le relative azioni per realizzare le politiche di integrazione e debellare ogni forma di svantaggio sociale e discriminazione tra cittadini stranieri e cittadini italiani, concorrendo così all’innalzamento della qualità della vita in una comunità regionale coesa ed unita nella condivisione dei principi costituzionali”.

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