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Cronaca

La bella vita del furbetto che lavora in Comune: al bar tutto il giorno, in tre mesi 45 giorni di finte presenze

La Guardia di Finanza, dopo una segnalazione, ha messo in moto una inchiesta con tanto di telecamere segrete a riguardo di un dipendente comunale di Foligno. Presi anche due dipendenti di Todi che con la scusa della 104 andavano a spasso

Ad un passo dalla pensione forse si sarà convinto di essere intoccabile. Per questo in ufficio, al Comune di Foligno, faceva un po' come gli pare. Entrava regolarmente marcando l'ingresso con il budget e poi usciva - non sempre però - per andare al bar o per curare i propri interessi (senza timbrare l'uscita). Alla lunga questo comportamento ha mandato su tutte le furie sia i suoi colleghi che i dirigenti. Qualcuno avrà deciso di "parlare" e nel giro di poco sono scattate le indagini per verificare il comportamento dell'uomo sul lavoro.

Le telecamere della Guardia di Finanza hanno accertato che il 65 folignate in tre mesi di giornate lavorative ben 45 li aveva passati, senza autorizzazione, per i fatti suoi. Ad esempio: è stato “immortalato”, in un caso, dalle riprese video dei Finanzieri folignati, mentre, per un’intera mattinata, se ne è stato comodamente seduto al bar ubicato accanto al Comune, dove conversava amabilmente con gli altri clienti. Ora dovrà rispondere del reato di truffa ai danni dello Stato per la retribuzione che gli è stata impropriamente elargita dal Comune di Foligno in quel periodo: i primi conti - elaborati dalla Finanza -, in attesa del giudizio della Corte dei Conti. sono stati quantificati dalle Fiamme Gialle in oltre 5mila euro.

Il furbetto del cartellino potrebbe addirittura rischiare il posto di lavoro secondo gli ultimi provvedimenti diramati dal Ministro Madia. Ma al momento questa è solo una ipotesi. Un’altra operazione messa a segno dalle Fiamme Gialle della provincia perugina a distanza di pochi mesi dalla denuncia, da parte della Tenenza di Todi, di due impiegati pubblici che fruivano indebitamente dei permessi retribuiti previsti dalla nota “Legge 104/92”. In teoria dovevano usare quei permessi per accompagnare a visite mediche o più semplicemente fare assistenza a parenti stretti non auto-sufficienti. Invece in molti casi utilizzavano la 104 per farsi gli affari propri. 

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