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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Foligno

Foligno, pirata della strada 19enne investe e uccide una donna: ai domiciliari

Convalidato dal gip di Spoleto l'arresto del giovane accusato di essere stato alla guida della Bmw che nella serata di sabato 10 ottobre a Foligno ha travolto e ucciso una donna di 60 anni, ferendone gravemente un'altra

Convalidato dal gip di Spoleto l'arresto del macedone di 19 anni accusato dalla polizia di essere stato alla guida della Bmw che nella serata di sabato 10 ottobre a Foligno ha travolto e ucciso una donna di 60 anni, ferendone gravemente un'altra. Il giudice ha disposto i domiciliari per il giovane, che ora dovrà indossare il braccialetto elettronico. Le indagini del commissariato di Foligno sull'incidente proseguono senza sosta. Il macedone è accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso.

Udienza di convalida - La donna travolta e uccisa sul colpo a Foligno da un giovane macedone alla guida di un Bmw è stata trascinata dall'auto per oltre 500 metri. Ed era rimasta incastrata sotto la vettura. Questi nuovi terribili particolari sono emersi durante l'udienza di convalida dell'arresto del giovane accusato di omicidio colposo, omissioni di soccorso e lesioni gravi a danno di un'altra donna - attualmente ricoverata all'ospedale di Foligno  Secondo l'avvocato Donatella Panzarola, il suo assistito ha smentito di aver assunto cocaina - cosa contestata dopo le analisi dalla Polizia - e di non aver prestato soccorso alle due donne travolte con la sua auto. Avrebbe cercato di portare direttamente in ospedale la vittima che però molto probabilmente era già deceduta, pensando di fare prima del 118. L'arrestato inoltre ha spiegato di non aver visto attraversare le due signore a causa della pioggia e della scarsa visibilità. 

Ricostruzione – Come si legge sul verbale d'arresto, l'incidente è avvenuto in via Santocchia (Fraz. Sant'Eraclio – Foligno). A investire le due donna un uomo a bordo di una Bmw grigia targata CK 357***. Se il corpo di Clara D'Andrea viene inizialmente trovato agonizzante steso al suolo, non si ha nessuna traccia invece di Guerrina Annarina, che pare in un primo momento essere scomparsa nel nulla. La donna verrà ritrovata priva di vita solo in secondo momento in via della Cupa all'interno di un'autovettura.

Ma come è arrivato il corpo fin lì? A rispondere alla domanda è direttamente l'uomo, quando viene ascoltato dagli inquirenti: “Mi sono accorto solo una volta giunto a casa che il corpo della donna si trovava sotto l'auto, a quel punto ho chiamato il 118”. Ezli, il fratello dell'indagato, ha quindi invitato l'uomo a mettere la donna sul sedile posteriore dell'auto ed a trasportarla in ospedale. Il Fazli si sarebbe preso fatto prendere dal panico e avrebbe lasciato il cadavere in via della Cupa, chiamando solo in un secondo momento il 118. Ma vi è anche una seconda versione, resa poco dopo dalla moglie di Ezli. Se, infatti Fazli, ha dichiarato sin da subito che era solo alla guida della vettura, sembra che a dire la verità sia stata la moglie di Ezli “quando è avvenuto il sinistro stavamo tornando dal supermercato Emi. A bordo della vettura eravamo in tutto quattro persone”.

Per la tesi accusatoria però la versione data sembrerebbe non reggere. Pare infatti impossibile che i quattro non si siano resi conto di aver trascinato il corpo della donna per metri. Per il pubblico ministero Gennario Innarone, forse, l'intenzione era quella di occultare il cadavere, all'unico scopo di depistare le indagini, ma queste saranno solo le ulteriori indagini a poterlo dire. 

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