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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Firme false sulle notifiche delle cartelle esattoriali, centinaia di contribuenti nei guai con il fisco

Sotto processo il messo che non consegnava i documenti fiscali, ma all'apertura del procedimento si scopre che il reato è prescritto

Non consegnava le cartelle esattoriali ai contribuenti, ma non perché ritenesse ingiusta la comunicazione del balzello, solo perché il territorio di sua competenza era mal collegato.

I contribuenti, però, sono stati danneggiati da questo comportamento, non avendo potuto né contestare le cartelle né pagare quanto richiesto. Così si sono costituiti in 137 nel processo penale contro l’addetto alla consegna delle missive, finito in tribunale con l’accusa di falsità materiale commessa dall’incaricato di pubblico servizio.

L’uomo, dipendente di una società privata che gestiva la consegna degli avvisi per conto di Equitalia, difeso dall’avvocato Maria Pia Castellani, è finito davanti al giudice Matteo Cavedoni per aver firmato al posto dei destinatari gli avvisi di pagamento. In alcuni casi avrebbe messo la dicitura “trasferito”, mentre in altri, come nel caso di un’anziana signora, aveva anticipato i tempi con la scritta “deceduta”.

Con il passare del tempo quelle cartelle, però, erano diventate esecutive con le procedure di riscossione, di fermo amministrativo delle vetture e maggiorazioni per il ritardato pagamento. Senza opportunità per i contribuenti di aderire ai pagamenti rateali o di opporsi.

Dai controlli era emerso che le firme sulle ricevute non erano dei destinatari.

Le vittime si sono costituite parte civile tramite gli avvocati Patrizia Pugliese, Ubaldo Minelli, Vittorio Lombardo, Guido Bacino e Cinzia Frappini.

Oggi la scoperta di dover chiamare oltre 100 persone a testimoniare, oltre alla responsabilità civile della società di notifiche, ma il reato si prescrive a fine estate.

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