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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Meredith, svolta in aula a Firenze: su coltello non c'è traccia della vittima

Potrebbe essere una udienza fondamentale per le sorti del processo bis a carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Le nuove analisi cancellano la traccia di Dna attribuita sulla punta alla vittima. Sollecito torna in aula e spara a zero: "Io perseguitato da troppi anni"

Raffaele Sollecito è tornato in Italia per il processo a Firenze (Appello bis) ed ha voluto far sentire la sua voce in aula rilasciando dichiarazioni spontanee. E come sempre è stato chiaro nel ribadire che contro di lui e Amanda è stata una vera persecuzione. Sollecito è anche forte della perizia sul coltello (sempre meno arma del delitto) dove non ci sono sue tracce e neanche quelle della vittima: la povera Meredith Kercher. La traccia attribuita alla vittima sarebbe discordante con il suo profilo genetico.  

"Sento nei miei confronti una persecuzione allucinante, senza senso" ha spiegato il ragazzo pugliese in aula "Mi hanno descritto come un assassino spietato ma io non sono nulla di tutto questo. Sto battagliando tutti i giorni per la verità. Anche io come la mia famiglia, sono sempre stato una persona onesta. Sono cresciuto in una famiglia italiana per bene, che mi ha insegnato il massimo rispetto dei valori. La mia famiglia non ha mai avuto problemi con la giustizia. Non auguro a nessuno di vivere ciò che ho vissuto io. La mia vita di prima è stata cancellata. Ora battaglio ogni giorno per la verita' su tutta questa vicenda".

Sollecito torna anche su quella storia d'amore con Amanda che per lui i media e i magistrati di Perugia avrebbero considerato "malata": "Amanda è stata il mio primo vero amore, un fiore sbocciato all'improvviso. Era una piccola favola".

LE NUOVE ANALISI SUL COLTELLO DEL DELITTO SEMPRE MENO ARMA "DEL DELITTO - Sul coltello trovato in casa di Raffaele Sollecito c'e' "un'evidente discordanza tra il profilo della vittima e quello della traccia". Lo ha sottolineato il maggiore Andrea Bardi, del Ris di Roma, sentito oggi - 6 novembre - di fronte alla Corte d'Assise di Firenze. "Supportiamo fortemente - ha detto il maggiore Berti del Ris di Roma - che il profilo genetico di Amanda sia presente nella traccia".

Per l'accusa, quel coltello da cucina è l'arma del delitto. La difesa ha sempre sottolineato che venne sequestrato in casa di Sollecito, all'epoca fidanzato di Amanda e che, quindi, "e' normale che sia stato usato da Amanda per scopi domestici". A riprova dell'esito della perizia, ha ricordato il perito, ci sono gli esiti dei confronti fra la traccia e i profili genetici di Sollecito, Guede e Meredith, dai quali sono emerse "evidenti discordanze".

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