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Cronaca

Finge di essere un'impiegata dell'Inps per recuperare un credito: dipendente sotto processo

In primo grado è stata condannata per sostituzione di persona, adesso in appello l'accusa ne ha chiesto l'assoluzione: "Chi ha telefonato parlava con accento romano, l'imputata ha una cadenza milanese"

Finge di essere una impiegata dell’Inps e chiede il pagamento di un debito per conto di una società di recupero crediti.

È questa l’accusa che ha portato in tribunale una donna, dipendente di una società di recupero crediti.

Secondo la Procura la donna avrebbe telefonato a un debitore e si sarebbe presentata con il nome e le funzioni di una impiegata dell’Inps, chiedendo al debitore di pagare la cifra dovuta.

L’impiegata dell’Inps, chiamata in causa ha riferito di non aver mai fatto la telefonata e di non conoscere il debitore, che non aveva posizioni aperte con l’ente previdenziale, ha sporto querela.

Dagli accertamenti svolti dagli investigatori si è risaliti all’imputata, anche se di fatto solo alla postazione da cui è partita la telefonata, per altro postazione usata anche da altri dipendenti della società di recupero crediti.

La dipendente, difesa dall’avvocato Maria Cristina Ciace, ha sempre negato di aver fatto quella telefonata. Tra gli elementi portati per provare la propria innocenza anche le dichiarazioni del debitore che aveva ricevuto la telefonata, laddove riferisce di aver parlato con una donna con accento romano, mentre l’imputata parla con una chiara cadenza milanese.

In primo grado l’imputata è stata condannata ad una pena lieve, ma oggi in appello la stessa accusa ne ha chiesto l’assoluzione.

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