Festival del Giornalismo, si corre ai ripari: ma è troppo tardi?

Il terremoto causato dalla lettera di Arianna Ciccone sulla chiusura del 'Festival internazionale del Giornalismo' ha provocato non poche reazioni, tra addetti ai lavori, giovani e meno giovani, e tra le istituzioni regionali che hanno capito che è importante salvare il salvabile visto il danno che tale chiusura potrebbe causare.

Da qui le parole dell'assessore regionale con delega alla cultura Fabrizio Bracco che, in un comunicato, ha riferito come lunedì, stesso giorno della conferenza stampa della Ciccone, chiederà in consiglio delle risorse per dare un po' di speranza e soprattutto soldi, così che il festival non chiuda: "Non comprendo come si sia generata tale decisione di chiudere da parte degli organizzatori che avevano già incontrato la presidente Marini. - spiega Bracco - Lunedì comunque all'ordine del giorno c'è una richiesta di 100-120mila euro da destinare al festival. In regione abbiamo sempre considerato il festival un'importante appuntamento per la città".

La risposta della Ciccone è arrivata immediata attraverso le agenzie: "A Bracco non ho alcuna intenzione di replicare: lo aspetto, piuttosto, ad un confronto pubblico, magari lunedì alla nostra conferenza stampa alla quale abbiamo invitato tutte le istituzioni". E' decisa e dura la fondatrice dell'International Journalism Festival' di Perugia che ribadisce come sia necessario un confronto e come questo debba essere pubblico per mettere sul tavolo il reale volontà della Regione. ''Gli aiuti di cui parla Bracco sono insufficienti e tra l'altro sono due anni che il suo assessorato non mette neanche un euro per il Festival: per questo voglio incontrarlo davanti a giornalisti e cittadini, abbiamo chiesto 300 mila euro di fondi pubblici per realizzare il Festival''.

Se da un lato troviamo il sindaco di Perugia Boccali che se la prende anche con la mancanza di partecipazioni private per un evento di questa portata, dall'altro c'è chi, come Giacomo Leonelli presidente del consiglio provinciale, richiama all'attenzione proprio quelle istituzioni per una veloce soluzione: "La palesata difficoltà da parte degli organizzatori del festival del giornalismo di Perugia, impone a tutte le istituzioni locali un rapido ed efficace confronto per tentare di salvare quello che e' stato indiscutibilmente l'evento di maggior profilo culturale promosso nella città di Perugia negli ultimi anni. Oggi il festival del giornalismo è infatti a tutti gli effetti un evento che, al pari di quelli tradizionali e più datati nel tempo, qualifica Perugia nel panorama nazionale ed internazionale, con le naturali ricadute sulle dinamiche sociali ed economiche della città. Occorre dunque agire al più presto, aprendo un confronto immediato tra organizzatori, enti locali, e categorie della città ai fini di ipotizzare e mettere in atto ogni intervento idoneo per il mantenimento del festival del giornalismo come uno dei fiori all'occhiello della città di Perugia.

Tante le posizioni che si sono schierate a favore del festival, visto il lustro che tale evento ha 'donato' alla città. Pochi sono i dubbi, infatti il festival piace ai perugini come al resto del mondo dei media e non solo, ed è riconosciuto come un appuntamento di grande passione e cultura che ha reso in questi anni Perugia per qualche giorno una sorta di centro di gravità per il giornalismo e la sua evoluzione. Ma forse c'è un però, ed è legato alla speranza che il festival sia rianimato da questo coma farmacologico. E allora potremmo anche vedere la decisione così radicale della Ciccone, come una sorta di 'bluff' che può essere spiegato non solo nella mancanza di budget ma più come un'allarme, un richiamo a quelle istituzioni che troppe volte fanno finta di non vedere e sentire. A questo punto per una risposta e un confronto di chiarezza non tocca che aspettare lunedì.