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Cronaca

Festival del Giornalismo, la politica tende la mano: 200mila euro per restare

Questa mattina (23 ottobre) si è tenuta la conferenza stampa degli assessori Bracco e Cernicchi riguardo all'incontro pubblico degli organizzatori del 'Festival del Giornalismo' di lunedì scorso. Bracco: "Le nostre sono decisioni collegiali, siamo qui per fare trasparenza"

Doveva essere una resa dei conti e in un certo modo lo è stata, alla fine però le istituzioni umbre, in collegiale accordo, hanno teso la mano e non solo al Festival del Giornalismo. "Che il Festival internazionale del Giornalismo sia un valore per Perugia e per l'Umbria, anche ben organizzato e ben condotto, lo ribadiamo, ma sul fatto che sia stato trascurato dalle istituzioni diciamo che questo non è vero, siamo qui non per rispondere all'incontro di lunedì ma per essere più trasparenti possibile per 'fare chiarezza' viste le 'inesattezze' rese pubbliche dagli organizzatori Arianna Ciccone e Chris Potter". Questo il punto di partenza della conferenza stampa indetta questa mattina (23 ottobre) dagli assessori alla Cultura della Regione Umbria, Fabrizio Bracco, e del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi.

Il primo ad intervenire è stato l'assessore Bracco: "Non riesco a comprendere quello che è accaduto, una serie di eventi che non ci aspettavamo, visto che circa una settimana prima della lettera sul sito, gli organizzatori hanno incontrato la Presidente Marini che si è impegnata nel sostenere la manifestazione. La delibera annunciata e messa sotto accusa da parte della Ciccone, è partita in iter proprio da quella riunione. Bisogna capire - precisa l'assessore Bracco - che le decisioni vengono prese in maniera collegiale e che la amministrazione è una cosa sola".

Se da un certo punto di vista l'assessore regionale non comprende come si sia creata questa frattura, dall'altro sono ben chiare le cose quando si tratta di distinzioni tra finanziamenti agli eventi: "Se escludiamo quegli eventi che hanno una contabilità separata come Umbria Jazz e il 'Teatro Stabile' che sono organizzate da fondazioni dove la Regione è socio di maggioranza, il festival del Giornalismo è sempre stato il più finanziato. Nonostante mi accusino di essere il 'cattivo', negli anni (2010-2011) in cui hanno ricevuto i più alti finanziamenti ero proprio l'assessore che se ne occupava".

Sul finire dell'intervento c'è anche il tempo per l'assessore Bracco per togliersi qualche 'sassolino' anche personale: "Vorrei far notare che sul sito del festival ci sono tutti i loghi dei finanziatori escluso quello della regione Umbria che poi è quella che ha versato più soldi di tutti.  - poi aggiunge - E se fino a questo momento rappresentavo la Regione Umbria ora vorrei rispondere ad una provocazione in modo personale, perché per chi mi conosce è impossibile pensare che sia una persona che fa ricatti. Sono vecchio per non essere navigato ed è facile attaccare la politica, basta 'cinguettare' in rete per essere etichettato come cattivo. Chi chiede rispetto deve essere rispettoso nei confronti degli altri".

"Vogliamo che il festival rimanga a Perugia a tutti i costi - ha sottolineato invece l'assessore Cernicchi - faremo di tutto per tenercelo stretto. Proprio come stavamo facendo prima che tutto questo esplodesse, siamo aperti a qualsiasi opzione. Confermiamo una cifra intorno ai 200mila euro di finanziamenti da tutti gli enti, Regione Comune, Camera di Commercio e Governo. Preghiamo gli organizzatori di tornare sui loro passi, ma vogliamo anche rispetto per le istituzioni".

Per l'assessore Cernicchi però c'è altro ed è legato proprio alla tradizione culturale della città: "Siamo da sempre una comunità accogliente e abbiamo sempre apprezzato il lavoro di Arianna e Chris a cui nel tempo abbiamo sempre affidato lavori importanti legati alla comunicazione, tra cui anche l'ufficio stampa per la criticata mostra 'L'arte è un romanzo'. Detto questo però ci vogliamo anche riservare il diritto di pensare alla cultura in città in maniera globale, per 365 giorni l'anno, dai laboratori nelle scuole, al teatro, dall'estate perugina nelle periferie, ai musei, alle biblioteche. Il festival era è resta uno dei pilastri della cultura in città ma non si può prescindere dalle altre esigenze".

La partita è riaperta. Mai come questa mattina la politica ha scoperto le proprie carte davanti a liberi cittadini e alla stampa. Forse troppo tardi, chissà, ora spetta solo ad Arianna e Chris decidere se accettare la mano tesa dalle istituzioni umbre e restare a Perugia o scegliere altre vie. Intanto in rete è partito il 'crocrowdfunding', la ruota continua a girare e noi dall'ombra della Rocca non tocca che sperare.

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