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Cronaca

Le radici della città: Perugia rinnova l'antichissima festa dello Scapolare

Ma a cosa si lega questa festa dedicata alla Madonna? L'origine risale alla seconda metà del 1300

Si rinnova la tradizionale e antichissima Festa perugina dello scapolare. Solo che, da qualche anno a questa parte, non si tiene più nella chiesa del Carmine (in fondo alle scalette omonime, lungo via Imbriani). Quella chiesa meravigliosa, piena di opere d’arte, è colpevolmente abbandonata in uno stato d’incuria, interrotto solo in occasione del parziale rifacimento del tetto, crollato qualche anno fa. Poi, ancora  l’oblio assoluto.

Si recita sempre il solito mantra: “pecunia deficit”, ed è probabilmente vero. Ma le tradizioni non s’interrompono e occorre ben trovare uno spazio in cui espletare i riti di fede. Da qualche anno a questa parte, è stata individuata come sede la stupenda chiesa di Santa Maria Nuova, di cui Perugia Today si è più volte occupato.

Dunque, la festa comincia stasera, venerdì 14, e domani, sabato 15, con rosario e messa alle 17:30. La vera festa è domenica. Dopo la messa delle 9:30 (andate, perugini, alla riaperta chiesa di Santa Maria Nuova, per vedere un luogo sacro di superba bellezza!), alle 17:30 la consacrazione alla Vergine e la consegna dello Scapolare.

Ma a cosa si lega questa festa dedicata alla Madonna? L’origine risale alla seconda metà del 1300. Secondo la tradizione, la Madonna sarebbe apparsa a san Simone Stock,  consegnandogli lo Scapolare. Ma di cosa si tratta? È una striscia di stoffa, simbolo dell’abito monastico, che viene indossata dai Carmelitani e dagli ordini Benedettini, Cistercensi e Domenicani. Lo scapolare o “abitino” viene imposto al collo, secondo le regole antiche. Qualunque fedele può indossarlo. Si dice che un tempo certi lavoratori lo tenessero come sicuro presidio contro incidenti materiali. La protezione è anche a favore dei bambini, affidati alla tutela della Vergine.

Lo scapolare fa entrare nella fraternità del Carmelo e impegna a vivere l’ideale dell’intima preghiera e a diffondere la devozione a Maria. Perugia è legatissima a questa tradizione che dura “in saecula saeculorum”, espressione  neotestamentale filtrata dal medioevo e divenuta proverbiale.

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