rotate-mobile
Cronaca

Festa della Mamma, per i perugini uno speciale amore alla Madonna, madre di tutti

Questo particolare affetto sfocia spesso anche nel linguaggio corrente, quando si nomina la Madre Santa in tante diverse occasioni... non sempre benevole

Oggi, festa della mamma. Perugia, da sempre, venera la Madonna come Mamma di tutti.

Una devozione speciale quella che i perugini nutrono per la Vergine Santissima. Lo prova la straordinaria quantità di chiese a Lei dedicate: una volta, con monsignor Elio Bromuri, ne contammo più di 25. Basti qui citare Santa Maria Nuova alla Pesa, il Carmine in via Imbriani, i Cenciarelli al Bulagaio, Santa Maria di Monteluce e di Case Bruciate… Per non parlare delle edicole, anch’esse numerose.

Notevole la presenza della Madonna in espressioni dialettali perugine. Seguo il dizionario di Giovanni Moretti (ne riporto le più usate, scrivendo l’iniziale in lettera minuscola).

Per indicare  persona o cosa poco certa, si dice “so na madonna e lue!”. Formula di giuramento “che la madonnina m’acecasse” o anche “madonna, acécme!”.

Quando non si riesce ad uscire da una situazione complicata si usa “Nun c’èn madonne de scappinne”.

Di chi non sente ragione si dice “n vòl sentì madonne”. Trovandosi al buio si dice “nun se vede na madonna”. In generale, la formula sta per “niente”, come nella lamentela, utilizzata dai cacciatori che tornano col carniere vuoto, “n chiappamme na madonna!”.

Di chi è arrabbiato si dice “cià le madonne” o anche “j òn preso le madonne”. Il nome “madonna” compare anche in indovinelli e filastrocche.

A indicare stupore  si usa “madonna!” o anche “madonnina mia!”, talvolta pure in senso ironico. Quando si riceve un torto, in modo autoconsolatorio si dice: “la madonnina sa tutto!”, a significare che l’interlocutore scorretto sarà chiamato a rendere conto delle sue malefatte… magari in altra sede.

A volte, per addolcire il detto, i più educati usano “madosca”, come nelle espressioni “pla madosca!”. Comune anche “madoro”, specie nelle formule un po’ forti, vicine al sacrilegio. Ho anche sentito “madre de ddio!”.

In espressioni blasfeme, il lemma acquista il senso di “bestemmia”, come nel detto “ò tiraggiù du madonne” (“ho pronunciato due bestemmie”). Espressione brutale, vicina alla bestemmia, è quando si unisce Madonna e Dio, formando “maddio”.

Nota dolente: i perugini sono forti bestemmiatori. Non quanto i toscani, ma quasi.

Come si spiega, dunque, la contraddizione fra  speciale culto e blasfemia?

Io la vedo così. I perugini – anche  a seguito della dominazione papalina (“per centinara d’anni sott’al clero”, dice Claudio Spinelli) – bestemmia(va)no per odio contro questo dominio soffocante.

Ecco: direi che i perugini sono anticlericali, non antireligiosi. E che, in qualche caso, la loro bestemmia alla Vergine equivalga a una preghiera. Ho cercato di spiegarlo nel mio Breviario laico perugino (“… e lascia sta i santi”) e ne sono sempre più persuaso. In fondo, nel bene e nel male, citiamo sempre le persone che ci sentiamo più vicine. E “mamma” è la prima parola (… e forse l’ultima) a uscire dalla nostra bocca. In ogni modo: auguri a tutte le mamme… perugine o meno che siano.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Festa della Mamma, per i perugini uno speciale amore alla Madonna, madre di tutti

PerugiaToday è in caricamento