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Cronaca

Femminicidio: nuova legge per sostenere politiche di genere e centri anti-violenza

DI Vanda Scarpelli * Cgil

Assistiamo in queste ore all'ennesima esplosione di violenza nei confronti di donne, una violenza perpetrata da uomini che avrebbero dovuto amarle e soprattutto rispettarle. Una strage che sembra non avere fine. È necessario un grande sforzo collettivo,una rivoluzione culturale che parta dal riconoscimento della identità e della dignità delle donne. 

Da questo punto di vista sono inaccettabili e pericolosi i riferimenti fatti da esponenti politici a colleghe etichettate come “bamboline” solo perché donne. È necessario un cambiamento radicale nelle relazioni tra sessi: un cambiamento visibile nel linguaggio, nel riconoscimento dei ruoli, nel rispetto delle diversità.

I cambiamenti vanno messi in atto nei percorsi formativi, a partire dalla scuola, nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni e nei luoghi di rappresentanza. In Umbria è necessario al più presto che si definisca la legge sulle politiche di genere e che si diano certezze e risorse adeguate ai centri antiviolenza e ai servizi offerti a sostegno delle donne, ad oggi ancora troppo precari. Si definiscano protocolli con le istituzioni scolastiche per interventi formativi specifici. Si rafforzino i servizi utili a garantire la salute psicofisica delle donne.

Evidenziamo in particolare la necessità di implementare anche i servizi consultoriali, una attività questa fondamentale per la salute delle donne ad oggi ridotta sia nel numero che nelle prestazioni. Un servizio che è stato fondamentale nel garantire la salute in senso globale alle donne e che svolge un ruolo specifico anche nelle relazioni di coppia. Per cambiare davvero, per porre fine a questo massacro che vede purtroppo anche la nostra regione interessata, è necessario agire, le parole non servono,serve "fare".
 

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