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Cronaca Città di Castello

Omicidio Castello, il "delirio" di Federico: i demoni, il malocchio e la granitica certezza di sposare Belen

Il giovane è convinto della presenza di demoni e si dice sicuro di poterli domare con particolari movenze della mano. Ecco cosa è emerso dalla perizia psichiatrica

Federico Bigotti era convinto di essere vittima malocchio. E che proprio la madre fosse l'artefice di questo maleficio immaginario. Potrebbe essere questa la causa che ha spinto il 22enne ad accoltellare Anna Maria Cenciarini. La perizia psichiatrica effettuata dai professori Giovanni Battista Traverso e Marco Marchetti non sembra lasciare spazio al dubbio sull'incapacità di intendere e di volere del giovane. Nella relazioni si parla di una personalità schizofrenica e paranoide.

Federico Bigotti non aveva alcun timore per il suo futuro e pare non averne ancora adesso. Convinto del suo matrimonio con Belen Rodriguez e delle sue capacità calcistiche, al punto tale da paragonarsi a Messi, il giovane tifernate è certo di avere la strada spianata verso la gloria. Ed è proprio per questo che i medici parlano di un delirio di nocumento. Il giovane, come riportano i due specialisti, è inoltre convinto del fatto di essere perseguitato dai demoni ma di poterli domare con particolari movenze della mano.

Il fatto che possa mentire appare fuori discussioni, anche perché il 22enne, non solo si dice pronto a prendere parte al processo in “virtù della sua innocenza”, ma è fermamente convinto di non essere malato. Per lui il suo attuale stato è infatti dovuto alla presenza di entità maligne. Ad aggravare la sua situazione psichiatrica un mago che, prima del delitto, l'avrebbe convinto di essere rimasto vittima di un malocchio. Da qui il dubbio che a “macchiarlo” fosse stata sua madre. La stessa che Federico descrive in una lettera come una donna “fredda e distante, mai affettuosa, che l'ha maledetto sin da piccolo”.

Ed è proprio alla domanda degli psichiatri “hai ucciso tu Anna Maria Cenciarini?” che il 22enne afferma: “No, cercavo solo di starle più vicino e di aiutarla qualora fosse stata male a seguito delle sue pratiche antimalocchio”. Federico avrebbe inoltre più volte ribadito la sua innocenza, affermando di non essere stato lui ad uccidente la madre. Gli psichiatri, nonostante abbiamo riscontrato un'incapacità totale del soggetto, difeso dagli avvocato Vincenzo Bochicchio e Francesco Areni, al momento della commissione del fatto, lo hanno comunque ritenuto in grado di partecipare al processo.

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