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Cronaca

Falsi ricoveri, check up e analisi gratis per i medici. E pagano i cittadini: tutti davanti al giudice

Dagli incartamenti appaiono casi limite, come quello di un medico che ha effettuato un'analisi del sangue a meno di due euro, ovviamente non pagandola. Un "piccolo" furto alla sanità umbra, tra moltissimi altri

Secondo l’Accusa avrebbero truffato la sanità pubblica con l’unico intento di avere dei vantaggi non pagando i ticket sanitari. Una lunga inchiesta portata avanti dai Nas che ha per protagonisti 800 indagati, divenendo così un maxi processo che sta facendo tremare il sistema sanitario locale. Il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti. A comparire però nuovamente davanti al giudice Giangamboni, questa mattina, 4 febbraio, sono stati i 65 dell’ospedale di Foligno. Udienza rinviata al prossimo 18 febbraio.

Dagli incartamenti appaiono casi limite, come quello di un medico che ha effettuato un’analisi del sangue a meno di due euro, ovviamente non pagandola. Un piccolo furto alla sanità umbra, in mezzo a tanti altri, ma che svela i meccanismi di un retroscena inquietante, messo in pedi per favorire amici, parenti e medici. Check up, analisi e tac, pagate dalla comunità, sfruttando semplicemente il sistema informatico interno.

Ma come funzionava il meccanismo? Secondo quanto riferito dai Nas, medici e operatori sanitari facevano risultare falsi ricoveri per amici e parenti. Per gli esami specialistici è necessario che i pazienti vengano prima ricoverati e poi sottoposti agli esami. Una volta effettuato il prelievo, le provette, regolarmente contrassegnate, vengono spedite in laboratorio. Infine, ottenuti i risultati, questi vengono nuovamente rispediti al reparto interessato, dove il medico ne prende visione.

I Nas appurarono, dopo la lunga indagine, che i medici prescrivevano gli esami a se stessi, amici o parenti, facendo così ottenere prestazioni sanitarie senza dover corrispondere il ticket.

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