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Cronaca

Arrestato 5 volte con nomi diversi, condannato senza sospensione condizionale: "Non è pentito: commetterà ulteriori reati"

Secondo i giudici di appello la carriera criminale dell'uomo lo rende pericoloso e nulla garantisce che non continuerà a fornire false generalità alle forze dell'ordine

Condannato per false dichiarazioni sulla propria identità e per ricettazione, dopo essere stato trovato in possesso di un cellulare rubato, viene condannato a 3 anni e 6 mesi, senza sospensione della pena.

E proprio perché il giudice di primo grado non gli ha concesso la sospensione della pena che l’imputato ha fatto ricorso in appello, chiedendo la riforma della sentenza.

I giudici di appello hanno rigettato la richiesta di sospensione condizionale della pena, diminuendo a 3 anni la pena. Secondo i giudici “non può ritenersi che in futuro l'imputato si asterrà dal commettere ulteriori reati, perché, pur essendo formalmente incensurato, è stato arrestato già cinque volte e sono pendenti a suo carico altri procedimenti penali perché egli è solito utilizzare numerosi alias”. Anche la Corte di cassazione ha ritenuto “legittimo il diniego della sospensione condizionale della pena all'imputato che, pur esattamente identificato nelle generalità, in passato ne abbia fornito di diverse, trattandosi di condotta sintomatica della volontà di sottrarsi ai dovuti accertamenti di polizia e giudiziari”.

Aggiungendo anche la multa in favore della Cassa delle ammende “di una somma che si reputa equo fissare in 3mnila euro”.

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