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Cronaca

Sorelle accusano i propri mariti di maltrattamento, ma Facebook racconta un'altra verità

Le mogli erano abituate a vivere da sole. Tutta muta quando decidono di venire a vivere in Italia

Può accadere a volte che la verità sia ben diversa rispetto a quel che appare. E può accadere, in casi fortunatamente rarissimi, che una donna possa avvalersi di finti maltrattamenti per lasciare il marito e avere un lauto risarcimento. Può accadere inoltre che nei confronti dell'uomo, in questo caso due, si apra un processo senza fine che lo vede accusato di stalking e lesioni. Tutto ha inizio con due matrimoni. Due sorelle decidono di convolare a nozze con i loro rispettivi partners. E fin qui nulla di anomalo se non fosse che i mariti partono alla volta dell'Italia in cerca di un'occupazione.

Passano gli anni e alla fine decidono di portare le proprie moglie nel Bel Paese. Le due fanno le valigie e si trasferiscono. Ma da questo momento in poi iniziano i guai seri. Le mogli abituate a non avere vincoli di nessun genere iniziano a soffrire ben presto la vita casalinga e scoprono che accudire un uomo non è poi tutto rosa e fiori. A distanza di una manciata di mesi l'una dall'altra denunciano i propri compagni, raccontando la stessa identica storia. Il racconto, infatti, fornito dalle forze dell'ordine non differisce di una virgola. Ma basta scavare un po' più a fondo per comprendere che non si tratta dell'unica anomalia. Le donne raccontano che i mariti si recavano in Albania spesso e ogni volta le aggredivano fisicamente, peccato che dall'analisi dei passaporti si scopre che si sono recati nel loro paese di origine solo una volta in ben tre anni.

Vi è poi una serie di conversazioni Facebook che convincerebbero ben poco, in particolare uno dei due mariti chiede alla moglie: “Amore mio ma perché mi stai facendo questo? Cosa ti ho fatto?”, e lei risponde: “Eri troppo geloso”. Nessun riferimento quindi a botte o aggressioni. I due mariti, difesi dall'avvocato Massimo Rolla, si sono infatti sempre proclamati innocenti, affermando di non avere mai alzato un dito nei confronti delle proprie moglie, ma di avere invece peccato di un eccesso di gelosia che non è mai e comunque giustificabile, poiché fa sempre parte di un rapporto malato e porta a conseguenze psicologiche a volte gravi.

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