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Cronaca

Marito e moglie hanno provato a truffare un anziano ex sindaco di Perugia: assegno da 30mila euro contestato

La coppia è stata rinviata a giudizio per circonvenzione di incapaci in quanto avrebbero indotto a farsi firmare un cospicuo assegno. Ma la donna è accusata anche di furto a danni di altri anziani perugini

C’è coinvolto anche un ex sindaco di Perugia, come parte offesa nel procedimento a carico di una coppia di romeni gli avrebbero fatto firmare un cospicuo assegno da 30mila euro. Per la procura si tratta di circonvenzione di incapaci ed oggi, dinanzi al gup Carla Giangamboni, in sede di udienza preliminare è stato disposto il rinvio a giudizio per i due imputati. Il processo si aprirà nel febbraio del 2020.

Sarebbe stata proprio la figlia dell'ex primo cittadino - in carica a fine anni '80 - a sporgere denuncia alle forze dell’ordine: i due lo avrebbero convinto a firmare l'assegno, nonostante l'imputata si è sempre difesa in quanto l'ex sindaco, sapendo delle sua difficoltà economiche, avrebbe acconsentito ad elargire in dono la consistente somma di denaro.

Ma non è solo questa l’accusa mossa contro la coppia: La donna infatti, dovrà rispondere anche di furto aggravato ai danni di una decina di persone,che dal novembre 2015 al febbraio 2016 avrebbe derubato di preziosi contanti dietro la promessa di qualche momento di intimità.

Sempre lo stesso, secondo l’Accusa – il modus operandi utilizzato dall’imputata: con la scusa di un rapporto sessuale, avrebbe avvicinato gli ignari malcapitati per poi impossessarsi di catenine, collane, e perfino una fede. In un caso avrebbe condotto una delle sue vittime nell'atrio delle scale dei garage di un centro commerciale per poi sfilargli, "con una mossa repentina", una collana d'oro giallo e due fedi nuziali che portava al collo per un valore complessivo di 1500 euro. In un altro episodio ancora, si sarebbe introdotta all'interno dell'auto e mediante "abbracci e palpeggiamenti" si sarebbe impossessata di 700 euro in contanti, rubandoglieli dalla tasca dei pantaloni. Perfino con la scusa di accarezzare il cane, si sarebbe avvicinata al proprietario dell'animale per rubare, con una mossa repentina una collana d'oro con ciondolo. Con l'aggravante di aver commesso uno dei furti mentre era sottoposta alla misura della detenzione domiciliare.  La coppia è difesa dall'avvocato Giacomo Manduca del foro di Perugia. 

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