Sponsor, fatture false e crediti compensati per non pagare le tasse: nei guai aziende e società sportive
In sei sotto processo per un'evasione fiscale di oltre 300mila euro messa in atto da ditte e società dell'Alto Tevere
Fatture false per sponsorizzazioni a società sportive dilettantistiche per non pagare le tasse: sei persone, in qualità di rappresentati legali di altrettante società, sono finite davanti al giudice.
Secondo l’accusa i sei imputati, difesi dagli avvocati Marta Serpolla, Maria Teresa Giurgola, Roberto Marinelli, Roberto Bianchi, Samuel Fedele e Nada Lucaccioni, “al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto” avrebbero indicato all’Agenzia delle entrate “nelle relative dichiarazioni, per l’anno di imposta 2013, elementi fittizi passivi derivanti” da sponsorizzazioni a società sportive, ma ritenute “oggettivamente e parzialmente inesistenti”.
Per la Procura sarebbero false le fatture emesse da un gruppo sportivo dilettantistico (importo di 167mila euro) e da una società di calcio a sette per 135mila euro, da parte di una società sportiva di pallacanestro femminile per 40mila euro. Le società, a loro volta, avrebbero poi emesso fatture di pari valore per compensare e non pagare tasse e Iva.
L’udienza odierna non si è svolta in quanto è pervenuta l’istanza di rinvio di uno dei difensori, risultato positivo al Covid.
