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Cronaca Città di Castello

Evasione colossale da 80 milioni, blitz della Finanza: 15 società fantasma, mega sequestro

I militari della Guardia di Finanza di Rimini, al termine di una lunga indagine, hanno scoperto un'associazione per delinquere dedita a reati di frode fiscale internazionale nel settore del commercio online di apparati elettronici.

L'inchiesta era partita dal Comando Generale delle Fiamme Gialle sullo sviluppo di segnalazioni per operazioni sospette (S.O.S.) e sull’analisi di rischio effettuata attraverso le banche dati del Corpo. Tali sviluppi, approfonditi dai Finanzieri riminesi, hanno portato a due società che avevano la loro sede formale nella Repubblica di San Marino ma, secondo le accuse, svolgevano la propria attività prevalentemente in Italia, attraverso un sito internet di dominio italiano, con server ubicato in Italia.

Il Gruppo di Rimini, infatti, anche avvalendosi di informazioni pervenute dalle autorità del Titano tramite la procedura di mutua assistenza amministrativa, a seguito degli accertamenti esperiti avrebbe constatato la “estero-vestizione” delle due società operanti nel settore del commercio on-line di prodotti elettronici; identificato l’amministratore di fatto delle due società, A. F. di anni 42 residente a Santa Maria Capua Vetere (CE); individuato, a Rimini, il magazzino nel quale veniva stoccata la merce oggetto delle vendite online; svelato l’occultamento di ricavi per circa 70 milioni di euro; individuato ulteriori 13 imprese ubicate nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Pescara e Pisa che, pur avendo fornito circa 10 milioni di euro di apparati elettronici alle due società estero vestite, risultavano aver omesso di presentare le prescritte dichiarazioni dei redditi per le annualità interessate dalle operazioni.

Oltre al 42enne, sono stati denunciati a piede libero anche P.M., 63enne residente a Città di Castello, e F.I., 44enne residente a Santarcangelo per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale internazionale. Stessa fine per i 13 rappresentanti legali delle imprese fornitrici delle due aziende estero-vestite, per il reato di omessa dichiarazione. Il pubblico ministero Paolo Gengarelli, che ha coordinato l'indagine, su proposta della Finanza, ha avanzato anche una richiesta di sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare di 33 milioni di euro (importo pari alle imposte evase), provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Rimini ed eseguito dai finanzieri nelle province di Rimini, Forlì Cesena, Caserta, Perugia e Viterbo e, attraverso un’apposita richiesta di assistenza giudiziaria, esteso nella Repubblica di San Marino.

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