Evade dai domiciliari per andare al bar a prendere un caffè: condanna e multa di 3mila euro
Per la Cassazione “integra il reato di evasione qualsiasi allontanamento dal luogo della detenzione domiciliare senza autorizzazione"
Non conta se si vada al bar a prendere un caffè o dal panettiere o al market per fare la spesa: si commette il reato di evasione se si esce di casa senza autorizzazione del giudice.
Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza nei confronti di un 38enne marocchino, che aveva fatto ricorso contro la condanna confermata in appello per evasione dai domiciliari.
Per i giudici “integra il reato di evasione qualsiasi allontanamento dal luogo della detenzione domiciliare senza autorizzazione, non assumendo alcun rilievo la sua durata, la distanza dello spostamento, ovvero i motivi che inducono il soggetto ad eludere la vigilanza sullo stato custodia”.
Oltre alla conferma della condanna a 1 anno, i giudici hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di 3.000 in favore della cassa delle ammende.
L’imputato era stato messo ai domiciliari, ma durante un controllo non aveva risposto alla pattuglia che aveva suonato il campanello. I due rappresentanti della forze dell’ordine lo avevano notato, prima di andare via, dall’altra parte della strada, seduto al tavolino del bar mentre si prendeva un caffè. L’uomo veniva prelevato e denunciato per evasione: “Era solo un caffè, ho attraversato solamente la strada, non sono fuggito”. Per la legge si tratta di evasione.