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Cronaca

Evaso e subito irreperibile: il giudice chiude il processo, ma se l'imputato verrà rintracciato si ricomincia

L'uomo era stato denunciato per evasione dagli arresti domiciliari, ma ha fatto perdere le proprie tracce. Sospesi i termini di prescrizione

Evade dai domiciliari e si rende irreperibile e il giudice è costretto, con la riforma Cartabia, a chiudere il processo con un non luogo a procedere.

L’imputato, uno straniero difeso dall’avvocato Marco Marmottini, è finito davanti al giudice perché durante un controllo delle forze dell’ordine, non era stato trovato nella sua abitazione, dove si trovava agli arresti domiciliari.

Denunciato per evasione, quindi, doveva comparire di fronte al giudice del Tribunale penale di Perugia, ma non essendosi mai presentato, erano state disposte le ricerche. Rivelatesi infruttuose, il giudice ha dichiarato l’irreperibilità dell’imputato e poi ha pronunciato una sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell’imputato.

Una pronuncia che sospende la prescrizione, mentre le forze dell’ordine sono incaricate di effettuare ulteriori ricerche. Se l’imputato verrà trovato, il processo si riaprirà.

Se la riforma Cartabia doveva alleggerire le procedure, giorno dopo giorno appare che non sia così.

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