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Cronaca

Caccia all'evaso, ma era al bar di fronte a prendere un caffè: processato

L'uomo era ai domiciliari per altro reato, ma è uscito per andare a fare colazione proprio mentre passava il controllo delle forze dell'ordine

Un piano meticoloso per sfuggire alle guardie e riconquistare la libertà … di andare al bar per un caffè.

Un uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Perticaro, è finito davanti al giudice per rispondere del reato di evasione, dopo che era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per un altro reato.

In questa storia non ci sono lime per segare le sbarre e lenzuola annodate per calarsi dal muro e neanche diabolici piani di fuga, ma solo una violazione dell’ordine del giudice: vietato uscire di casa.

L’imputato era stato messo ai domiciliari e, come vuole la regola, le forze dell’ordine passavano periodicamente a controllare che non uscisse dall’abitazione.

Durante un controllo, però, l’uomo non ha risposto alla pattuglia che aveva suonato il campanello. Dopo aver riprovato un paio di volte e atteso, i due rappresentanti della forze dell’ordine si stavano accingendo a compilare un verbale per annotare l’allontanamento dell’imputato dall’abitazione, quando notavano una figura dall’altra parte della strada.

Era proprio l’uomo che dovevano controllare, tranquillamente seduto al tavolino del bar mentre si prendeva un caffè. L’uomo veniva prelevato e denunciato per evasione: “Era solo un caffè, ho attraversato solamente la strada, non sono fuggito”.

Reato del quale deve rispondere davanti al giudice del Tribunale penale di Perugia.

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