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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca

"Dammi i soldi o dico tutto a tua madre e alla tua ragazza": donna accusata di estorsione ai danni di un disabile

L'accusata avrebbe chiesto denaro all'uomo per restaurare la tomba di famiglia, una pratica pensionistica, per curarsi e per aggiustare un'indagine penale su di lui

Una cinquantenne di Perugia, difesa dagli avvocati Sara Napoleoni e Martina Sorco, è accusata dalla Procura di Perugia, che ha chiesto il giudizio immediato, di estorsione ai danni di un 46enne con disabilità mentale certificata.

La donna avrebbe “instaurato una relazione affittiva” con la vittima, salvo poi chiedere all’uomo “di continuo somme di denaro per svariate necessità”. In una occasione avrebbe chiesto alla vittima “di consegnarle la somma di 1.200 euro asseritamente per delle cure per un male non meglio precisato” e avendo lui rifiutato, sarebbero iniziate le “minacce consistite in reiterate comunicazioni a mezzo messaggi Whatsapp, nei quali minacciava … di rivelare il contenuto del loro rapporto alla madre e alla di lui fidanzata” oppure “recandosi sotto l’abitazione di quest’ultima, financo, inviandogli una immagine che la ritraeva nei pressi di tale abitazione” o ancora mandando un’immagine “che recava un documento con l’intestazione di un comando carabinieri” per farsi consegnare subito 350 euro.

Al 46enne, “affetto da insufficienza mentale di grado medio al 75%”, avrebbe fatto credere “di essere soggetto a un’indagine da parte dei carabinieri, convincendolo a farsi resettare il telefono cellulare e che pagando la somma di 3.000 euro gli avrebbe risolto i problemi giudiziari”.

Le richieste di denaro sarebbero proseguite nel tempo, tra il gennaio e il maggio del 2023, “asserendo di necessitare di una somma pari a 2.000 euro per ristrutturare la tomba della propria madre” e ancora “la somma di 4.000 euro per la gestione di una pratica all’Inps”.

Secondo la Procura di Perugia la donna avrebbe tratto in inganno la vittima “in merito a una situazione di pericolo immaginario su di lui gravante, e profittando delle condizioni di minorata difesa della persona offesa, a cagione della patologia mentale”, si sarebbe fatta consegnare distinte e ingiustificate somme di denaro, nel complesso pari a 24.000 euro, di cui 6.300 euro con ricariche Postepay e il resto in contanti”, procurandosi un ingiusto profitto.

La vittima si è affidato all'avvocato Anacleto Ferranti.

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