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Cronaca

"Dammi 500 euro o pubblico le tue foto nuda", ex fidanzato nei guai per estorsione

I messaggi sul cellulare della giovane anche mentre sporgeva querela dai Carabinieri

Tenta di estorcere denaro alla ex minacciandola di rendere pubblici le foto della loro intimità e finisce sotto processo.

L’uomo, difeso dall’avvocato Giorgi Ricci, è accusato di aver “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in più occasioni, mediante minaccia di divulgare delle foto in suo possesso che ritraevano in intimità” la ex fidanzata “costringendola a consegnargli la somma di euro 500, si procurava l’ingiusto profitto” a danno della ragazza.

La giovane aveva avuto una breve relazione con l’imputato, magrebino di 24 anni, che aveva conosciuto in una chat per incontri. Dal virtuale i due erano passati ad un primo incontro, poi avevano continuato a chattare e ad incontrarsi. Fino a quando l’imputato aveva chiesto alla giovane “se poteva scattare delle foto con il suo telefono” mentre erano in intimità, chiedendo anche delle “foto intime” della ragazza quando non erano insieme. La ragazza acconsentiva ad entrambe le richieste.

Con il passare del tempo l’imputato chiedeva soldi in continuazione alla giovane “per dei problemi che aveva per colpa di alcuni suoi amici che lo avevano messo nei guai”. Un’altra volta chiedeva alla giovane di prendere un prestito per lui, visto che glielo avevano rifiutato in quanto con lavoro a tempo determinato, con la promessa che “avrebbe restituito la somma di 3.000 euro” appena lo avessero assunto. La finanziaria, però, non concedeva il prestito alla ragazza. L’imputato iniziava, allora, a chiedere in continuazione alla giovane di aiutarlo a trovare i soldi o un garante che prendesse un prestito per lui.

La madre della giovane, avendo capito che qualcosa non andava, un giorno controllava il telefono della figlia e scopriva le foto e cercava di far capire alla ragazza che quello che stava facendo era sbagliato. Soprattutto prestare i soldi all’imputato, visto che ormai aveva svuotato il conto corrente di tutti i risparmi.

La giovane dava ascolto alla madre e rifiutava di dare altro denaro al ragazzo. E questi iniziava a minacciarla di rendere pubbliche le sue foto nuda, a meno che non gli avesse dato altri soldi. Così la giovane cedeva al ricatto e consegnava 500 euro, ma l’imputato si rifiutava di cancellare le foto, promettendo che non le avrebbe pubblicate.

Passavano poche settimane e l’imputato chiedeva ancora denaro, che i ritardi nell’acconsentire alle richieste “lo irritavano” e che non “doveva farlo arrabbiare” e che avendo ancora “quelle foto” avrebbe potuto rovinarle la reputazione. Tutto questo avveniva via whatsapp, con messaggi scritti e vocali.

Messaggi che arrivavano sul telefono della ragazza anche mentre era seduta davanti al comandante della stazione dei Carabinieri al quale stava raccontando tutta la vicenda.

L’imputato ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato condizionato all'audizione della parte offesa, sperando in una derubricazione del reato, anche con una eventuale remissione di querela a seguito di risarcimento del danno.

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