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Cronaca

Ricatto a luci rosse: con la riforma Cartabia ottiene i lavori di pubblica utilità per estorsione

Il complice ha scelto il rito ordinario. I due avrebbero chiesto denaro alla vittima per non divulgare un video dai contenuti sessuali

La riforma Cartabia porta con sé la possibilità di usufruire della sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità anche per reati gravi, tipo l’estorsione che prevede una pena massima fino a 10 anni.

È quanto accaduto a un imputato, difeso dall’avvocato Francesco Gatti, accusato di estorsione, in concorso con altra persona, per aver minacciato un uomo della provincia di Perugia, di pubblicare un video nel corso del quale si stava masturbando, se non avesse pagato 3mila euro.

Davanti al giudice per le indagini preliminari l’imputato ha chiesto l’applicazione della pena concordata di 1 anno e 6 mesi di reclusione e 310 euro di multa, da sostituire con lavori di pubblica utilità da svolgere nel territorio di residenza, così come previsto dalla riforma Cartabia.

“La richiesta è stata formalizzata al giudice per l’udienza preliminare – spiega l’avvocato Francesco Gatti – ed è stata resa possibile dall’entrata in vigore della riforma Cartabia che consente di sostituire la sanzione con i lavori di pubblica utilità anche per reati molto gravi. È la prima volta che accade a Perugia per il delitto di estorsione”.

L’imputato, un 69enne di Catania, avrebbe intascato 500 euro dalla vittima, costituita parte civile tramite l’avvocato Riccardo Betti, mentre il complice, un 48enne di Brescia, difeso dall’avvocato Giovanni Alessandro Libori, avrebbe preso 2.499 euro, ha scelto il giudizio ordinario.

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