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Cronaca

Minaccia di rivelare le frequentazioni notturne a parenti e fidanzate: trans sotto processo per estorsione

L'accusa: un coltello nella borsetta per costringere i clienti a prelevare al bancomat

Adesca i clienti, poi li minaccia con un coltello ed estorce loro denaro con la minaccia di rivelare a parenti e amici le frequentazioni serali.

Una trans di 38 anni, difesa dall’avvocato Stefano Camerini, è finita davanti al Collegio del Tribunale penale di Perugia con l’accusa di avere estorto denaro ai clienti, mediante minacce con un coltello o di rivelare le inclinazioni sessuali dei clienti a moglie, fidanzate, mamme e amici, di aver fotografato i documenti delle auto, e di aver rapinato alcune delle vittime.

La Procura di Perugia contesta l’utilizzo di “un coltello a serramanico e, successivamente” per impossessarsi del libretto di circolazione dell’autovettura e delle chiavi di alcune persone che si erano fermate per contrattare una prestazione sessuale, o in alcuni casi di persone che la stessa trans aveva fermato per strada, chiedendo poi denaro per riconsegnare il tutto.

In un casa era entrata all’interno dell’autovettura della vittima con la scusa di una richiesta di aiuto, facendosi consegnare 500 euro con la minaccia del coltello e accusandolo di avergli “rovinato la serata”. Non avendo la vittima la somma di 3.000 euro con sé, inoltre, lo avrebbe obbligato ad effettuare due prelievi presso due sportelli bancomat diversi. Poi si sarebbe impossessato del libretto di circolazione e delle chiavi dell’auto dicendo: “Li rivuoi? Allora domani mattina mi devi portare 3.000 euro; contattami a questo numero e ricordati che se non lo fai so dove abiti e vengo a cercarti”.

La vittima si è costituita parte civile tramite l’avvocato Dario Epifani.

La Procura contesta alla trans, però, anche un altro episodio di violenza, avvenuto il 24 luglio del 2017, quando avrebbe minacciato un’altra persona, costringendola a “consegnargli dapprima la somma di 40 euro, dopo una prestazione sessuale e, subito dopo a consegnargli la somma di 500 euro, dopo aver effettuato due prelievi presso due sportelli bancomat” procurandosi “un ingiusto profitto”.

Anche in questa occasione, secondo la denuncia, si sarebbe impossessato del libretto di circolazione dicendo: “Mi servono 2.000 euro e mi servono subito. Dammeli o dico tutto alla tua famiglia”.

Dietro la minaccia di rivelare l’avvenuta relazione sessuale ai familiari, inoltre, la trans si sarebbe fatto consegnare dalla vittima 4.750 euro la settimana successiva, 5.500 euro ai primi di agosto del 2017, altri 500 euro l’8 agosto e, infine, ancora 1.000 euro il giorno dopo.

Il 14 aprile del 2018, infine, la trans avrebbe rapinato un cliente minacciandolo con un punteruolo, facendosi consegnare 250 euro.

Il collegio giudicante ha disposto l’acquisizione dei verbali delle indagini preliminari e rinviato per la discussione al 28 febbraio, riservandosi sulla richiesta di possibili riti alternativi, forse l’abbreviato, da parte dell’imputata e del difensore.

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