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Cronaca

Esplode il Festival internazionale Green Music di Mastrini a Piegaro con Namaste Ensemble

La coppia di clarinetti “più bella del mondo” è reduce da fortunatissime tournées negli Stati Uniti, a Cuba, in Argentina e sud America, in Israele e Paesi del Vicino Oriente, in Grecia e nell’Orbe terraqueo

Esplode il Festival internazionale “Green Music” del pianista “scalzo” Maurizio Mastrini. Prima location di vaglia al parco Rocolo di Piegaro, tra alberi secolari e canto d’uccelli. “Non vogliamo competere col Festival dei due Mondi o con Umbria Jazz”, rassicura l’inventore delle partiture suonate alla rovescia. La nostra sfida è quella di portare i nostri magnifici teatri/luoghi naturali alla ribalta dei media nazionali e internazionali”. E dice questo non senza gratitudine verso l’amministrazione comunale, che ha il merito di aver creduto nella bontà della proposta.

E l’avvio è d’eccezione. Di scena il Namaste Ensemble col concerto “Clarinetti all’opera” che vedono il Benny Goodman di Pila, il Maestro internazionale Guido Arbonelli, e la splendida ragazza folignate, Natalia Benedetti, bella di grazia e di cultura, accompagnati dalla versatile tastiera di Michele Fabrizi, che riesce a cavare pianistiche sonorità da una tastiera elettronica.

La coppia di clarinetti “più bella del mondo” è reduce da fortunatissime tournées negli Stati Uniti, a Cuba, in Argentina e sud America, in Israele e Paesi del Vicino Oriente, in Grecia e nell’Orbe terraqueo. Ovunque siano andati, hanno acquisito amicizie di compositori e gusto della contaminazione. Tanto da proporre klezmer, coloriture cubane e, soprattutto, tango: in primis Piazzolla, sofisticato e straziante, lirico e aggressivo, intriso di saudade e classicismo raffinato.

Ne esce un concerto che appaga un pubblico internazionale e strega letteralmente l’uditorio. Arbonelli, da grande affabulatore, introduce e spiega: un concerto che assume i toni della teaching session, ma senza supponenza. Anzi, mettendosi al servizio di una fruizione goduta, perché più consapevole.

Poi, l’eclissi di luna fa giocare un amichevole scherzo al cronista – persuaso estimatore e amico di antica data – che sta al gioco, quando è chiamato, ex abrupto, al ruolo di fine dicitore di un testo poetico. Un modo di celebrare l’amicizia complice, ma anche un fortunato connubio tra la musica e la poesia. Serata indimenticabile.

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