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Cronaca Elce

Esclusiva: l'Onaosi resta a Perugia, "Non demoliremo il collegio a Elce e non svendiamo immobili"

Il centro decisionale dell’Onaosi non si muoverà da Perugia: una vittoria della storia e la permanenza di un simbolo fortemente identitario della Vetusta

Il centro decisionale dell’Onaosi non si muoverà da Perugia: una vittoria della storia e la permanenza di un simbolo fortemente identitario della Vetusta. Difendere Perugia, tutelare sedi e dipendenti, non spostare il centro decisionale a Roma o altrove, non svendere il patrimonio dell’Onaosi, escludere intrecci di interessi con altri enti che drenerebbero risorse a tutto scapito dell’antica Istituzione. La dottoressa Marina Onorato, già capofila della lista Caduceo, mette le carte in tavola e pone i suoi paletti. Ma rivendica anche le conquiste della lista che rappresenta.

Dichiara Onorato: “Il 22 gennaio si è tenuto il Comitato di Indirizzo per decidere le linee programmatiche dei prossimi 5 anni, proposte dalla solita maggioranza plurisindacale. Abbiamo votato a favore di tutte le proposte che potrebbero potenziare l'Ente. Ma ci opponiamo fermamente alle seguenti, che riteniamo particolarmente pericolose”.

E precisa: "Dissentiamo con forza rispetto a scenari potenzialmente dannosi per l'Onaosi. Ci opponiamo alla "svendita" (perché il prezzo è oggi al minimo storico) degli immobili  che potrebbero avere un immediato impiego assistenziale, come il complesso di Montebello con villa Donini e le villette, fino a 4 anni fa campus universitario con 50 ragazzi. Il campus è stato chiuso senza motivo e messo in vendita. Oggi potrebbe diventare una bellissima Casa di riposo per Sanitari. La residenza di Montebello, costruita a tal fine e data in affitto all'Università dei Sapori, non sarà disponibile per molto tempo, essendoci un contenzioso giudiziario con gli affittuari che non intendono restituirla all'Onaosi". E ancora: "Contrasteremo con tutte le nostre energie la demolizione e la ricostruzione del collegio dell'Elce per metterlo in sicurezza sismica. Sarebbero denari buttati e strutture sprecate. La perizia redatta dall'Università di Ingegneria non conclude per la demolizione, ma piuttosto per una ristrutturazione adeguata. A costi verosimilmente molto inferiori della  completa ricostruzione, che ci caricherebbe sulle spalle oneri per  20 milioni di euro. E in più, vogliamo la salvaguardia della parte storica del Collegio (vantaggio  non monetizzabile)". E infine: "Non intendiamo diventare affittacamere, concedendo le stanze dei collegi anche a figli di non sanitari. In tutto, gli eventuali “clienti sarebbero non più di 10. Ne deriverebbe un vantaggio economico insignificante, tale da non giustificare la trasformazione in "affittacamere" di un Ente che propone un modello accreditato ai figli degli assistiti". 

Poi la rivendicazione di alcune vittorie: “La nostra lotta ha permesso di raggiungere i due obiettivi che sono ufficialmente definitivi:  l'Onaosi non si sposta da Perugia e l'Onaosi non si associa all'Enpam né ad altri enti". Poi, una nota polemica contro quella che definisce “arroganza” del presidente. Dichiara Marina Onorato: “Ad oggi il Presidente Zucchelli si è dovuto sospendere la retribuzione retroattivamente, dal momento dell'insediamento, perché uno dei Ministeri Vigilanti dell'Onaosi (quello del Lavoro) ha comunicato che l'Onaosi (presente nella lista Istat degli enti pubblici) deve applicare la legge Madia sulla PA: i pensionati di enti pubblici non possono ricoprire incarichi retribuiti in nessun ente pubblico. Però poiché la sua è una carica elettiva,  l'interpretazione della legge potrebbe farla rientrare nella eccezione di: incarico non retribuito e solo per un anno. Siamo in attesa di avere comunicazioni più dettagliate dal ministero, da noi sollecitato a chiarire la situazione”.

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