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Cronaca Castiglione del Lago

Gemello nasce sano, l'altro tetraplegico: la Corte dei conti "assolve" medici e ostetrica

La Procura contabile aveva chiesto una condanna a risarcire l'Asl con 800mila euro

La Procura contabile dell’Umbria ha citato in giudizio tre medici e una ostetrica, difese dagli avvocati Antonio Bellini, Mario Rosati, Lucia Elena Lepri, Marco Brusco, Valter Angeli e Maria Grazia Giovagnoli per un danno erariale causato alla Regione Umbria a seguito del pagamento di 800.000 euro a titolo di transazione stragiudiziale dopo un errore medico al parto.

Secondo la Procura le complicanze alla nascita per uno dei due gemelli sarebbero derivate dalla non corretta esecuzione della procedura di parto, portando a un danno biologico del 95% e un danno patrimoniale stimato 1 milione e 200mila euro, poi chiuso con transazione a 800mila euro.

Per l’accusa quel denaro, versato dalla Regione Umbria perché non coperto dall’assicurazione, doveva essere risarcito dal personale dell’equipe medica.

La donna, secondo la ricostruzione giudiziaria della vicenda, era stata ricoverata la mattina del 14 aprile del 2004 a Ginecologia a Castiglione del Lago per un parto gemellare. Alle 4 di mattina del giorno successivo partoriva una bimba, ma a causa della rottura del sacco amniotico, il secondo gemello veniva fatto nascere con taglio cesareo.

Nascevano, però, subito complicazioni, come attività respiratoria spontanea assente, che costringevano i medici a far trasferire il piccolo a Perugia. Alle dimissioni i medici attestavano sofferenza perinatale, ipotono degli arti inferiori e del tronco, movimenti distonici e mobilità spontanea assente. Nel 2005 veniva riconosciuto invalido con totale e permanente invalidità e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, con paralisi cerebrale infantile e tetraplegia mista.

I giudici contabili, però, hanno ritenuto esenti da colpe i medici e l’ostetrica, ritenendo esistente una “sofferenza fetale cronica antecedente” il parto e che “il brevissimo lasso di tempo intercorso tra la nascita del primo e del secondo gemello denoti una solerzia terapeutica” nell’esecuzione del cesareo.

Ne consegue il proscioglimento di tutti e quattro i professionisti citati davanti alla Corte dei conti e il rigetto della domanda risarcitoria.

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