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Cronaca Elce

Dossier - Elce, quartiere e parrocchia: storia di una crisi in corso. Ce ne parla lo scrittore Franco Monacchia

Riusciranno mai, il quartiere e la parrocchia dell’Elce, a ritrovare la vitalità e la forza propulsiva che per tanti anni ne ha fatto un luogo d’eccellenza, propositivo in termini economici, culturali, sportivi, associativi e spirituali?

“Fu costruito – ricorda Monacchia – col contributo del Ministero del Lavoro e non ci costò un centesimo”. A trovare il finanziamento fu proprio monsignor Bartocci, prelato conosciutissimo e apprezzato anche a Roma. Fino a qualche anno fa, in parrocchia esistevano gruppi di avviamento alla pratica sportiva e di innastica per bambini e anziani. “Andavamo forte col basket e con la pallavolo, specialità in cui raggiungemmo la serie B”, afferma Monacchia. Ora più niente!

Nei locali sopra la palestra era attiva la scuola di Teologia, dove convenivano sacerdoti e laici da tutta la regione. Il terrazzo di copertura era usato per il pattinaggio e il gioco. Ma ora è tutto fuori norma e chiuso. Provvidenzialmente (su iniziativa di don Luca Bartoccini) la chiesa è stata ritinteggiata. Soprattutto è stata ricollocata la Via Crucis di Manlio Bacosi che impreziosiva le pareti laterali. Perché è da sapere che la chiesa di San Donato è un vero scrigno d’arte, se è vero che il crocefisso, i pannelli laterali e il fonte battesimale sono opera del noto scultore perugino Artemio Giovagnoni.

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